AKELE «LA STRADA È GIUSTA»
«Cremona ha trovato l’alchimia grazie a Sacchetti: parla poco ma produce i fatti. Io ho un ruolo importante, ma farò di più»
La Vanoli Cremona ha iniziato la stagione nel migliore dei modi. La squadra guidata da coach Romeo Sacchetti è in piena zona playoff. Merito di un gruppo coeso che sta dimostrando di avere carattere e qualità. Nel roster figura anche Nicola Akele. La 24enne guardia gioca quasi 20’ a partita, con 6,3 punti di media: «Abbiamo iniziato con qualche difficoltà. Dopo le prime partite non buone, direi che abbiamo trovato la giusta alchimia. Credo che la squadra possa ancora migliorare, non siamo arrivati ancora al massimo delle nostre possibilità. Al momento, abbiamo un po’ troppi infortunati. Speriamo di riaverli il prima possibile», spiega lo stesso Nicola Akele.
ATIPICO MEO. Ovviamente, non mancano i ringraziamenti per coach Romeo Sacchetti: «Lui è molto importante per tutti noi. E’ un coach atipico. Parla poco ma quando lo fa, tutti lo ascoltano. Preferisce i fatti alle parole». Dopo un buon anno a Roseto, l’ex Rhode Island ha deciso di mettersi in gioco a Cremona: «Mi sono trovato subito alla grande qui - continua - Cremona è come una piccola famiglia. E’ molto facile ambientarsi, sia per gli italiani che per gli stranieri». Il suo impatto è stato significativo da subito: «Devo dire ancora grazie a coach Sacchetti anche se penso di essermi conquistato il posto in squadra con il lavoro. Volevo avere un ruolo importante e penso di esserci riuscito. Sto contribuendo abbastanza ma devo fare meglio».
Nicola Akele di strada ne ha fatta tanta da quando, giovanissimo, ha scelto la pallacanestro: «A sei anni dovevo scegliere tra calcio e basket e non ho avuto dubbi. Il primo idolo, quando ho visto la Benetton Treviso, è stato Marcos Goree. Poi, crescendo, ho apprezzato prima Dwyane Wade e poi Kevin Durant». Nato proprio a Treviso, Nicola Akele, a 13 anni, faceva già parte della Reyer Venezia, club con cui ha esordito in Serie A: «Ricordo tutto di quella partita. Giocavamo contro Montegranaro e avevamo un vantaggio importante. Un po’ mi aspettavo che sarei entrato ma non si sa mai… Quando sono entrato e il pubblico mi ha applaudito è stato fantastico». Poi con la Reyer le cose non sono andate benissimo: «Avevamo interessi diversi. Forse si poteva risolvere in maniera diversa ma, alla fine, è andata bene a entrambi. La Reyer ha vinto tanto, io sono diventato un giocatore vero. Non c’è nessun rancore. Anzi, è stato bello rivedere, quest’anno, tutti gli amici della Reyer, il club in cui mi sono formato come persona».
VERSO GLI USA. Il divorzio con Venezia, a causa della mancata firma su un contratto quinquennale, porta Nicola Akele a trasferirsi negli States: «Diciamo che era una scelta obbligata ma ero anche convinto di farlo. E’ stato fondamentale cominciare dall’high school. Ho imparato la lingua e come giocare il loro basket che è profondamente diverso da quello europeo. Poi, grazie a una borsa di studio, sono andato a Rhode Island dove ho partecipato a due tornei NCAA. Un’esperienza incredibile».
La guardia della Vanoli ricorda, in particolare, un aneddoto legato all’NCAA: «Giocare a St. Bonaventure è stato qualcosa di pazzesco. Mai visto un campo più caldo. C’era un’ostilità impressionante nei nostri confronti. Venivamo da tante partite vinte contro di loro ma, quella volta, perdemmo e ci fu un’invasione di campo da parte dei loro tifosi». Dopo essersi laureato, Nicola Akele pensa esclusivamente a far bene con Cremona: «Il nostro obiettivo resta una tranquilla salvezza. Poi, ovviamente, se saremo là davanti, cercheremo di fare di più. Favorita per lo scudetto? Milano. In questo momento, complice l’Eurolega, è battibile ma alla lunga la vedo dura».
«Venezia mi resta nel cuore, nonostante il divorzio. Prezioso giocare negli Usa»