Tutto Cristiano in quel “fino alla fine” Il suo progetto: vincere per restare
I messaggi sul futuro lanciati da Cristiano Ronaldo e da Jorge Mendes nel corso della loro partecipazione ai Globe Soccer Awards non vanno sottovalutati per capire quello che può succedere in futuro. Il ds bianconero Paratici già conosceva il pensiero di CR7 e del suo agente, ma anche dalle dichiarazioni negli Emirati ha capito che il legame con il numero 7 può andare oltre l’attuale data di scadenza del contratto ovvero il 30 giugno 2022. D’accordo, alla fine del rapporto mancano ancora due anni e mezzo, un periodo di tempo importante e nel quale possono succedere tante cose, ma se dalla prossima primavera in poi dovessero accadere determinati fatti, ovvero prestazioni super di Cristiano e agognata vittoria della Champions da parte della Signora, allora allungare quel vincolo diventerebbe inevitabile. Non tanto per dare un aumento a un calciatore che già guadagna tantissimo (31 milioni di euro netti a stagione più una decina di bonus), ma per assecondare la sua volontà di restare più a lungo nel calcio che conta. L’ossessione di Ronaldo è essere ricordato come il migliore di sempre e questo, a dispetto degli oltre 700 gol segnati, è possibile solo se conquisterà altri di quei premi che fanno… la differenza agli occhi dell’opinione pubblica ovvero Champions League e Palloni d’Oro. Per cercare l’ultimo contratto d’oro, quello che gli permetterà di guadagnare ancora più di adesso magari firmando per un club degli Emirati (il principe di Dubai gli ha ribadito che lo aspetta a braccia aperte quando vorrà), ci sarà tempo a 38-39 anni. Ecco perché nel 2022, quando avrà “appena” 37 primavere, il fenomeno di Funchal conta di essere ancora alla Juventus e non in scadenza.
JUVE IDEALE. Nella mente di Ronaldo il club della Continassa è la squadra ideale perché, per restare a grandi livelli in Europa, non esiste un’altra formazione (dove lui potrebbe andare) che gli permetta di essere tanto vicino alla possibilità di conquistare la sesta Champions della carriera. Al Real non può tornare, vederlo al Barcellona è fantacalcio, non rientra nella politica del Bayern e neppure in quella del Chelsea, al Liverpool non sembra esserci spazio per lui e il progetto dello United è assai più indietro rispetto a quello bianconero. L’unica eccezione potrebbe essere il Psg in caso di partenza di Neymar, ma la tradizione della Juventus in Champions negli ultimi anni è decisamente migliore rispetto a quella dei francesi. Cristiano è convinto che manchi poco per arrivare sul tetto d’Europa a braccetto con la Signora e, anche se la campagna 2019-20 finisse con una delusione analoga a quella dell’anno passato, ci riproverebbe nel 2020-21 con immutata voglia. Perché è uno che nella sua carriera non ama i cicli brevi (è stato 6 stagioni allo United e 9 al Real), ma soprattutto perché a Madrid prima di conquistare l’agognata decima ha dovuto attendere la quinta stagione. Poi però, dopo un anno di pausa, ne ha alzate altre tre di seguito. A Dubai ha detto che vorrebbe giocare fino a 50 anni, ma la verità l’ha rivelata Mendes: «Sono convinto che fino a 40-41 anni possa essere in campo». Considerato che solo gli ultimi 2 vorrebbe farli in un campionato non top…
Doppio obiettivo: la sesta Champions e il Pallone d’Oro In bianconero si può