«GRINTA E CUORE COSÌ TORNERÀ IL VERO CAGLIARI»
«L’ultimo mese non cancella quanto di buono è stato fatto nella prima parte della stagione Il 6 troveremo una Juve molto arrabbiata, ma anche noi vogliamo riprendere a correre»
Sa già come si fa visto che dieci anni fa, il 17 maggio 2009, segnò, con la maglia dell'Atalanta, un gol alla Juventus in casa dei bianconeri, centrando anche una traversa e battendo l'angolo dal quale nacque il definitivo 2-2, e ora Luca Cigarini, il professore di un Cagliari che vuole ricominciare a stupire, farà di tutto per stupire ancora.
Cosa ricorda di quel gol e di quella Juventus?
«Una squadra molto forte dove giocavano campioni come Nedevd, Camoranesi e Del Piero. Io ricordo di aver fatto un tiro un po' “ciancicato” da fuori area ma la palla finì dentro grazie a una deviazione di Legrottaglie che ingannò Buffon. Diciamo una rete in compartecipazione che però mi sono preso molto volentieri».
E ora che Juventus troverete il 6 gennaio?
«Una squadra arrabbiata. Ma al di là della Juventus che è una tra le prime squadre in Europa e forse nel Mondo, guardiamo a noi stessi che siamo riusciti a rendere la vita difficile a tante squadre fino ad ora. Diciamo che se per noi non sarà una sfida semplice, anche per loro, il Cagliari sarà una bella gatta da pelare».
Vi aspettavate un 2019 così scoppiettante?
«In pochi avrebbero immaginato una partenza del genere ma è così e noi ce la godiamo. Diciamo che l'appetito vien mangiando quindi la nostra non sarà una squadra che si accontenta di quanto fatto. Non solo ci siamo salvati la scorsa stagione, ma poi siamo partiti fortissimo all'inizio di questa».
Un matrimonio suggellato con un rinnovo a giugno...
«Vivo un momento ottimo, così come la squadra, e il mio bilancio è positivo. Tutto è iniziato quando abbiamo affrontato il tema del rinnovo e abbiamo fatto delle considerazioni di comune accordo che poi si sono rivelate azzeccate. Non posso che essere felice e la concorrenza ti spinge a fare sempre meglio. Uno stimolo in più».
A proposito di rinnovo: due anni di contratto, poi il prolungamento di un altro anno. E ora?
«Il contratto scadrà a giugno e abbiamo parlato a grandi linee, ma niente di concreto. Non è il momento adatto per affrontare questi discorsi, lo faremo più avanti. Sono sereno anche perché probabilmente questo è uno dei miei migliori anni».
Come vive la sua Cagliari? «In maniera molto semplice perché ho una moglie e tre figli, e quando non sono impegnato sul campo faccio il padre e il marito. Mi dà grande orgoglio potermi dedicare totalmente alla mia famiglia».
Cosa è successo alla squadra l'ultimo mese?
«Ho sentito dire che ci siamo accontentati ma questo non è un termine che viene preso in considerazione nello spogliatoio. Magari ci sono dei momenti durante i quali la squadra da il meglio di sè e altri dove accusa un leggero calo fisico o mentale. E poi ci sono anche gli avversari da tenere in considerazione e non sempre puoi andare a duecento all'ora come abbiamo fatto per gran parte del campionato. Io guardo il bicchiere sempre mezzo pieno e dico che pur con qualche difficoltà, siamo riusciti a fare buone prestazioni e risultati importanti».
Se potesse rigiocare una partita, su quale punterebbe?
«Quella di Udine. Perché non abbiamo dato il meglio di noi stessi. Rigiocherei, però, anche quella contro la Lazio, ma nello stesso modo di come l'abbiamo giocata perché creare quattro, cinque palle gol nitide contro una squadra in forma come la Lazio era difficile e solo il Cagliari lo ha fatto».
La miglior partita? «Individuarne solo una è quasi impossibile, ma le due di livello incredibile secondo me sono state quella in casa contro la Fiorentina e quella di Bergamo contro l'Atalanta».
E ora sotto con Ronaldo e gli altri...
«La Juventus ha un tridente di livello assoluto. Come difendersi? Con le armi che abbiamo usato nelle altre partite: compattezza, mentalità di gioco da squadra e personalità. Il tutto senza paura, perché è vero che ci troveremo di fronte la Juventus ma noi dobbiamo giocarcela, come abbiamo fatto con tutte le altre».
Cosa ruberebbe ai bianconeri? «È una squadra completa in tutto e per tutto, ma la loro forza è sempre stata, al di là del grande reparto offensivo, la difesa. Con Chiellini che, anche se al momento indisponibile, resta il loro punto di forza».
A una difesa così, come si fa gol? «Bisognerebbe girare la domanda ai nostri attaccanti perché loro sanno bene come si fa. Ci fidiamo di loro e sappiamo che più gli diamo la palla e più hanno possibilità di risolvere la partita. Dobbiamo solo metterli nelle condizioni ideali per centrare un risultato importante».
Che effetto le fa giocare accanto a giocatori del calibro di Rog e Nandez, sapendo di avere davanti Nainggolan che aspetta i suoi passaggi?
«Giocare con compagni di grande livello è uno stimolo in più perché, anche a 3 anni, non si finisce mai di imparare. Credo che il nostro centrocampo sia tra i migliori in circolazione, lo abbiamo dimostrato e continueremo a farlo».
Arrivano quattro gare complicate. Come si supera l’ostacolo? «Contro Udinese e Sassuolo era lecito aspettarsi qualcosa in più, ma dobbiamo sempre avere bene a mente da dove abbiamo iniziato, quindi andiamoci con i piedi di piombo. Non possiamo pensare di mettere sotto tutti gli avversari in tutte le partite. Il calendario sembra difficile ma abbiamo sempre fatto le nostre gare senza badare a chi avessimo di fronte. Juventus, Milan, Brescia o Inter non ci spaventano, perché se scendiamo in campo con la testa da Cagliari, ci sarà sicuramente da divertirsi».
«I bianconeri mi ricordano anche un mio gol segnato a Buffon con la maglia dell’Atalanta Quella partita finì in parità, 2-2»
Questa voglia di divertirvi è il vostro segreto?
«Il divertimento vien giocando e soprattutto vincendo. Ma il nostro segreto è non volersi accontentare mai. Questo deve essere il nostro leitmotiv per crescere».
«Qui sono felice, vivo la città con la mia famiglia. E poi sto giocando una delle mie stagioni migliori, voglio continuare così»
«Con la Fiorentina e a Bergamo le nostre gare più spettacolari E vorrei rigiocare quelle contro Udinese e Lazio»