EMISSIONI, AL VIA LE NUOVE NORME
Il 2020 è un anno di transizione, poi i limiti e i controlli saranno sempre più stringenti Il ricorso all’elettrificazione delle automobili è indispensabile
Dal primo gennaio 2020, ovvero da domani, entrano in vigore delle nuove regole dell’Unione Europea sulle emissioni di CO2 delle vetture che vengono vendute. Il massimo consentito è ora di 95 g/km di emissioni di CO2 a partire dal 2021, 80 g/km a partire dal 2025 e addirittura 59 g/ km entro il 2030. Il 2020 è già considerato un anno di transiziopea. ne, con applicazione delle sanzioni, anche se la percentuale di veicoli che dovrà rispettare il limite medio di 95 g/km di emissioni di CO2 sarà del 95% e tale valore sarà calcolato utilizzando le più favorevoli norme di omologazione NEDC (New European Driving Cycle). Dal 2021 si passa al criterio WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles) che è ancora più stringente. WLTP e NEDC sono due metodi di controllo standardizzati a livello mondiale per il rilevamento dei consumi e delle emissioni di gas di scarico. Il ciclo di marcia standardizzato NEDC vale per tutti i veicoli adibiti al trasporto di persone e i veicoli commerciali leggeri. È stato introdotto dall’Unione Europea nel 1992 per rilevare i consumi e le emissioni degli specifici veicoli e per ottenere valori comparabili. Il Worldwide Harmonised Light-Duty Vehicles Test Procedure, in breve WLTP, è un metodo di misurazione armonizzato a livello mondiale per veicoli adibiti al trasporto di persone e veicoli commerciali leggeri. A partire dal primo settembre 2017 assicura dati sui consumi più realistici grazie a parametri dei test nettamente più dinamici.
NEL DETTAGLIO. La nuova normativa comporterà una sanzione di 95 euro per ogni grammo di CO2 in eccesso a carico di ogni costruttore che supererà, con la sua produzione, la media stabilita dei 95 g/km. Per rispettare la nuova normativa è indispensabile il ricorso all’elettrificazione delle automobili. Non a caso, stiamo assistendo a una vera e propria proliferazione di vetture ibride e ibride plug-in che contribuiscono ad abbassare, e di molto, la media delle emissioni di CO2. Che sono addirittura ridotte a zero nel caso dei veicoli completamente elettrici. I costruttori che vendono meno di 300.000 veicoli l’anno godono di una soglia di tolleranza superiore, che consentirà loro di evitare sanzioni. Tra 1.000 e 10.000 vetture immatricolate, il marchio può proporre un favorevole limite che però deve essere approvato dall’apposita commissione euroChi produce e mette in strada meno di 1.000 veicoli l’anno è esonerato dal rispetto di qualunque limite alle emissioni di CO2. La produzione di supercar e hypercar quindi non subirà nessuna limitazione e le Case costruttrici non dovranno pagare multe alla Comunità Europea.
IN ITALIA. Chi decide di acquistare un veicolo ibrido o elettrico nel nostro Paese può beneficiare di alcuni vantaggi tra cui l’esenzione del pagamento della tassa annuale, il cosiddetto “bollo”, per i primi 5 anni di vita della vettura e anche di forti sconti (sino al 75%) anche successivamente. Gli incentivi statali sono previsti per chi acquista un veicolo elettrico o ibrido che costa meno di 50.000 euro, IVA esclusa. Emissioni sotto i 21 grammi di CO2 per km garantiscono un contributo di 4.000 euro, che salgono sino a 6.000 in caso di rottamazione di un’auto sino al limite di omologazione Euro 4. Per veicoli tra 21 e 70 g/km di emissione media di CO2 il contributo è di 1.500 euro senza rottamazione e 2.500 euro in caso di rottamazione. Agli incentivi statali si aggiungono quelli regionali, con la Lombardia che mette a disposizione 13 milioni di euro nel 2020 per permettere uno sconto di ben 8.000 euro sull’acquisto di un’auto elettrica rottamando veicoli anche omologati Euro 5. Oltre alla Lombardia anche Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia, Friuli e Sardegna hanno in programma incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici.