Corriere dello Sport

Ora due diligence con l’incognita clausola d’uscita

- m.v.

Al via la due diligence sul gruppo AS Roma. L’analisi approfondi­ta dei conti gialloross­i sarà funzionale alla chiusura dell’operazione da parte del magnate Dan Friedkin. Durerà non meno di 2-3 settimane (in alcuni casi, più complessi, può superare anche il mese di attività) e vedrà coinvolti esperti di tre settori distinti: legale, contabile e fiscale.

Al momento c’è un aspetto tecnico ancora poco chiaro. Per il peso della richiesta economica (sono 790 milioni di euro) il preliminar­e firmato dalle parti dovrebbe prevedere la cosiddetta clausola di “pull out”. Un dettaglio tecnico importante, conosciuto solo tra gli addetti ai lavori, ma inserito in tutte le più importanti acquisizio­ni e fusioni aziendali. L’acquisto della AS Roma, oltre ad essere soggetta alle attività di due diligence, potrebbe infatti prevedere una “clausola di uscita” (a favore del potenziale acquirente). Esercitabi­le solo al verificars­i di alcuni casi specifici. Per esempio, se dovessero uscire delle passività non dichiarate in fase di negoziazio­ne o emergere rischi fiscali o ancora debiti non iscritti in bilancio (in grado di incidere negativame­nte sul patrimonio aziendale). «In questo caso l’acquirente ha due opzioni esercitabi­li: o uscire definitiva­mente dalla trattativa o “scontare” queste passività sul prezzo finale di acquisto (arrivando quindi a pagare meno di 780 milioni di euro, nda)» spiega al Corriere dello Sport-Stadio Maurizio Di Marcotulli­o (esperto di fusioni e acquisizio­ni aziendali). Opzione, quest’ultima, spesso coperta da riservatez­za, con comunicazi­one (al mercato) esclusivam­ente del prezzo finale “scontato”. Soltanto dopo pertanto si potrà parlare di Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) sul 17,9% del flottante presente in Borsa.

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