Corriere dello Sport

Prestiti e creatività per cambiare in corsa

La sessione invernale non sviluppa le maxi-cifre di quella estiva Ma a volte può essere decisiva

- Di Angelo Carotenuto

Su cento euro che ogni squadra spende per rinforzars­i, 82 escono in estate e 18 a gennaio. Succede più o meno da 5 sessioni.

Su cento euro che ogni squadra italiana spende per rinforzars­i, 82 escono in estate e 18 a gennaio. Succede più o meno da cinque sessioni di mercato. Due anni fa la percentual­e scese anche più in basso: 95% per le trattative e gli acquisti di luglio e agosto, il 5% per quella che un tempo si chiamava campagna di riparazion­e. È il quadro di un calcio del poco, di un piccolo commercio fatto di molta polvere e poca carne e di uno spazio destinato non si sa bene a chi, fra giocatori che cercano più spazio di quello trovato, altri che tornano nei loro club dai quali erano partiti non molto tempo fa garantendo una consistent­e plusvalenz­a, agenti che offrono pacchetti scontati (prendi due, ne paghi uno), società che si dedicano alla finanza creativa per sbianchett­are il rosso dei bilanci.

I PRESTITI. Tra le 358 operazioni censite al mercato del gennaio scorso, 287 sono state prestiti. L’ottanta per cento. Diciannove squadre su venti restarono con le spese sotto il tetto di 15 milioni di euro. Sei di queste diciannove squadre, non mossero neanche un soldo. Il monte complessiv­o delle operazioni toccò i 156 milioni, all’incirca il 12 percento della cifra che ballava in estate. Cina e Inghilterr­a furono i paesi che spesero di più, ma un saldo superiore sbilanciat­o verso le spese si registrò anche nel campionato del Qatar e dell’Arabia Saudita. Quattro anni fa il campionato italiano rimase dietro anche la capacità di spesa dei francesi, negli anni tra il 2005 e il 2010 c’è stata la forza d’urto dei club russi.

L’ECCEZIONE. Sul dato del gennaio scorso pesa l’effetto della manovra del Milan, a suo modo straordina­ria, i 76 milioni circa investiti per Paquetà e Piatek, una doppia operazione anticipata, nel tentativo di evitare i rischi di uno stop estivo da fair play finanziari­o. Quella spesa fu da sola il 49% di tutta la Serie A e rappresent­ò una piccola rottura con una tendenza. Prima di Paquetà-Piatek, per vent’anni non ci sono stati grandi acquisti o grandi spese a gennaio. Ci sono state casomai grandi cessioni, come quella di Cuadrado dalla Fiorentina al Chelsea per 31 milioni nel 2015, di Pellegri dal Genoa al Monaco per 20 milioni nel 2017, di Emerson dalla Roma al Chelsea per altri 20. Prima di Paquetà-Piatek, l’acquisto di gennaio più rilevante del calcio italiano risaliva al dicembre del 1999, quando l’Inter aveva riportato in Italia l’ex sampdorian­o Seedorf prendendol­o dal Real Madrid. È tuttora l’ultimo mercato con l’Italia prima per spese in Europa anche in inverno.

PERSONAGGI. Gennaio è stato due volte il mese di Cassano. La prima volta nel 2006, quando Luciano Spalletti alla Roma dà il via libera alla cessione al Real Madrid; la seconda nel 2011, quando sempre a gennaio la Sampdoria in caduta verticale dal preliminar­e di Champions verso una retrocessi­one in B, cede lui al Milan e Pazzini all’Inter. L’acquisto di riparazion­e dai contorni più leggendari rimane quello del Napoli nel novembre del 1986. Ferlaino andò a prendere in Serie B, dalla Triestina, il regista classico che gli mancava. Ciccio Romano

diventò così importante in quella squadra destinata allo scudetto che Maradona gli diede il soprannome con cui chiamava sua madre, la Tota, e la Nazionale di Vicini gli diede una delle venti maglie per gli Europei del 1988.

ORA LA BUNDESLIGA. In questo primo scorcio di mercato, in Germania hanno già speso 55 milioni di euro, 47 dei quali per le tre operazioni principali: Haaland dal Salisburgo al Borussia Dortmund, Palacios dal River Plate al Bayer Leverkusen, Ascacibar dallo Stoccarda all’Hertha Berlino: 19, 21 e 22 anni. Lo spirito di tutt’e tre le operazioni è far prima degli altri. Peraltro, coma si sa, il dato di Haaland è viziato dal fatto che il costo del cartellino era fuori mercato, vincolato a una clausola valida solo per questo gennaio, ed è stato superato da quello degli oneri accessori. Un’operazione complessi

Il quadro

Quello che è appena iniziato è un mercato particolar­e. Prendendo in esame la scorsa stagione è evidente come il grandissim­o volume di affari dei club di serie A, pari a 1,3 miliardi, si sia svolto nella sessione estiva, con una quota pari all’88%. Un anno fa poi, in particolar­e, le operazioni di gennaio furono soprattutt­o prestiti, pari all’80,1%. Questo non esclude il fatto che anche in questo mese possano verificars­i trattative significat­ive.

va da 100 milioni di euro: il Borussia Dortmund si è spinto laddove la Juventus non è arrivata.

LASUPERPRE­MIERDEL201­8. Il gennaio da record rimane quello inglese di due anni fa. Fu l’inverno del passaggio di Laporte dall’Athletic Bilbao al Manchester City per 65 milioni e di van Dijk dal Southampto­n al Liverpool per 85. Sembravano follie, oggi il giudizio è già diverso. L’Arsenal ne mise 64 sul tavolo per prendersi Aubameyang dal Borussia, il Tottenham una trentina per Lucas Moura dal PSG. L’operazione più impegnativ­a che nel frattempo si consumava da noi era nei 7 milioni che la Juventus si faceva dare dal Sassuolo per il riscatto definitivo di Pol Lirola.

Più degli acquisti questo è tempo di prestiti o cessioni multimilio­narie

Il “caso” Cassano due volte venduto in questo mese al Real e al...Milan

 ?? GETTY IMAGES ?? Krzysztof Piatek, 24 anni
GETTY IMAGES Krzysztof Piatek, 24 anni
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy