LA FIORENTINA SPINTA DAI 7MILA
L’allenamento a porte aperte diventa un bagno di folla Al Franchi la tifoseria viola si stringe intorno alla squadra: c’è una stagione da salvare
Primo giorno del 2020, Firenze è già in un buio freddo, scaldato solo dall’onda viola. Al Franchi ci sono infatti oltre settemila, anche più, tifosi viola. Una marea che si agita, che aspetta cantando, che non molla, che è pronta a qualsiasi sfida. Ci sono bambini, donne, anziani, ultrà. La rappresentanza totale della città. Joe Barone elettrizzato entra in campo e srotola una bandiera ovviamente con il giglio e chiama Rocco Commisso che è negli Usa e che arriverà in città in questo week end, pronto a seguire la squadra al Dall’Ara per il primo match del 2020. Per fargli sentire la vibrazione della città. Per fargli sentire di come Firenze abbia reagito al momento di difficoltà. Come sempre, stringendosi attorno al cuore di Firenze. Infatti tutto intorno i settemila e oltre cantano: «Picchia per noi Beppe Iachini...». E Beppe emozionato, con le lacrime agli occhi applaude la Maratona, gli si fa vicina, chiama tutti accanto a sé, commosso, eterno piccolo guerriero, con il pugno sbattuto sul cuore. È davvero traboccante il Franchi, dove gli ultrà hanno aperto un lungo striscione: «Contro gufi e giornalai avanti fianco a fianco anche nei guai...». Estremo atto d’amore per una Fiorentina che soffre, «ciondola» al limite del collasso, affossata da una pioggia di sconfitte e a giorni dal doversi giocare molto, prima a Bologna e poi in casa con la Spal. Ed è così che il mondo del tifo si fa sentire ai giocatori, barriera contro la sconfitta più dura, contro la paura che fa fermare il cuore.
TUTTI MOBILITATI. Invocato a grande voce Chiesa che pur di esserci si è allenato pure per Natale, la gente lo ha acclama, spera di rivederlo subito in campo (non ha preso parte alla partitella come da programma di recupero), pronto a ribaltare la classifica. C’è anche Ribery che è infortunato e cammina con le stampelle, ma sfreccia a bordo campo sfruttando un “caddy”. Il campione francese cerca di far sentire a gente e squadra che lui c’è, è lì anche se non può giocare. È il tempo della mobilitazione generale, perché la Fiorentina non può essere lasciata sola. C’è qualcosa di incredibile per una città come Firenze, che metropoli non sarà mai eppure trascina tutti al Franchi. Tanta gente che sfida il gelo per lanciare uno slogan ai campioni un po’...ossidati. Ce n’è bisogno e ognuno deve fare la sua parte. E Firenze canta, diventa appunto l’onda viola che spera di trasportare la propria squadra
Cori per Iachini che con le lacrime agli occhi applaude la Maratona
oltre la paura. Esondando oltre quella posizione di classifica che prima fa male e poi mette terrore.
TRE CERTEZZE. Joe Barone ha concluso la sua passeggiata davanti ai tifosi, arriva davanti ai cronisti. Ovvio chiedergli di Cutrone e delle altre operazioni di mercato. E il dg non si sottrae e spiega: «Ci sono tre cose che «non» si possono comprare. L’immensa e secolare storia di una città fantastica qual è Firenze. Secondo
non si possono comprare i suoi tifosi, oltre cento anni stretti a doppio nodo con la Fiorentina. E non si possono comprare i media, perché loro rispondono solo a tifosi e squadra...». Chiaro, la proprietà è pronta, se ci sarà la disponibilità dei club di appartenenza, a Pradè (presente pure lui) verrà dato il via libera. Anche sul mercato la squadra viola non sarà sola. Barone ha poi continuato: «Lavoriamo ogni giorno, sia io che Daniele Pradè, cerchiamo opportunità per capire cosa serve alla squadra. Giocatori vicini? Al momento uno in particolare non c’è, fare dei nomi adesso non è giusto, ogni ora esce fuori una nuova opportunità che proveremo a cogliere. Intanto Iachini sta lavorando tanto, ha una mentalità molto differente rispetto alla precedente gestione. Cosa è cambiato? C’è tanta intensità, la squadra l’altro ieri si è allenata dalle 9 alle 13».