Pescara, rebus Memushaj
- I quattro punti conquistati negli ultimi 180’ di campionato hanno permesso al Pescara di chiudere il 2019 complessivamente in maniera positiva. La buona prova offerta nella gara con il Chievo, seppur non confortata dal ritorno alla vittoria casalinga, ha messo in mostra una squadra in crescita sul piano del gioco. Nei novanta minuti giocati all'Adriatico contro la formazione clivense, Fiorillo e compagni hanno infatti offerto una prova confortante che lascia ben sperare in vista del girone di ritorno, in cui i biancazzurri saranno chiamati però ad una accelerazione in classifica per tornare a respirare aria play off.
IL CASO. In concomitanza con la sosta del torneo, a tenere banco sarà il mercato, con la società abruzzese chiamata da una parte a sfoltire l'organico e dall'altra a regalare un attaccante a Luciano Zauri. Ma in queste ore a tenere ancora banco è il "caso" Memushaj. L'esclusione nell'ultima gara per motivi disciplinari del centrocampista e nazionale albanese ha fatto rumore. Al fianco del tecnico si è però schierato il presidente Daniel Sebastiani che non ha lesinato un tirata d'orecchie ad uno dei giocatori più carismatici del Delfino. «La scelta di Zauri di non convocare Memushaj è una decisione che abbiamo condiviso perché le regole valgono per tutti. Sapete quanto il Pescara tenga al ragazzo, e quale sia il mio rapporto con lui, ma secondo me in questo caso ha sbagliato perché all'indomani avrebbe dovuto chiedere scusa ai compagni e al mister, e se così fosse stato, non sarebbe accaduto nulla e tutto si sarebbe risolto senza problemi. Si può sbagliare, ci può essere un po' di nervosismo, ma è giusto che la società abbia una linea che deve valere per tutti. Il giocatore sul mercato? Assolutamente no, a meno che non lo chieda lui. Per noi resta un giocatore troppo importante».
MERCATO. Le prossime ore potrebbero anche portare a clamorosi colpi di scena, con un addio anticipato, considerando gli altri due anni di contratto che il giocatore ha con il Delfino. Si lavora però a una chiusura positiva della vicenda. Ora il mercato. «Sento parlare - dice il patron - di un centrocampista, ma in quella zona del campo ci sono tanti giocatori e di ottima qualità. Per l'attacco servirà un attaccante che sa giocare così come lo sanno fare anche i giocatori in organico, magari segnando qualche gol in più, perché la nostra squadra ha bisogno di questo». Fine anno e tempo di bilanci e previsioni, con il massimo dirigente abruzzese che torna indietro, fino all'inizio della sua avventura in società. «Ma io credo che se facciamo un bilancio non del 2019 ma degli ultimi dieci anni, credo che si possa parlare per il Pescara e per quello che siamo, di un miracolo. Sono soddisfatto anche perché sono abituato a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno».