Max e Charles, ora o mai più per il record di precocità
Verstappen e Leclerc sono in grado di diventare il campione del mondo più giovane di sempre. Scalzando Sebastian
Ultima chiamata per il record, con due candidati: Max Verstappen e Charles Leclerc, in rigoroso ordine di apparizione sul palco della Formula 1. In ballo c’è la possibilità di diventare il più giovane campione del mondo di sempre, primato che oggi appartiene a Sebastian Vettel, capace di laurearsi nel 2010 a 23 anni e 134 giorni (se preferite: 23 anni, 4 mesi e passa). Verstappen e Leclerc, storie diverse per formazione, per vissuto familiare, per squadra, per carattere e per altre ragioni non trascurabili, possono ancora riuscirci nel Mondiale 2020, che concluderanno il primo all’età di 23 anni e due mesi, il secondo con dieci giorni in meno sul groppone.
Ma se la statistica li accomuna, il comportamento dei loro capi è molto diverso. Red Bull spara alto: «Nel 2020 la Mercedes sarà ovviamente favorita - ha detto il dirigente Helmut Marko - ma potrebbe essere il nostro anno, sappiamo cosa aspettarci dalla Honda e Verstappen, che era un vincitore di gran premi e nella scorsa stagione è diventato un candidato al titolo». Già un anno fa aveva sparato alto per il 2019: «Vogliamo fare di Max il campione del mondo più giovane di sempre», aveva dichiarato senza mezze misure.
OBBLIGO MORALE. Mattia Binotto è leggermente diverso da Marko, per usare un eufemismo. E infatti ha scelto un profilo basso, mantenendo in gioco Vettel che ha il salario più alto in squadra (in Germania scrivono che Maranello voglia discutere con lui del rinnovo oltre il 2020, ma chiaramente ciò comporterebbe un taglio drastico degli emolumenti), e mettendo già le mani avanti con chi pretende il Mondiale dalla Ferrari. Prima di Natale, nella cena con la stampa italiana si è espresso così: «Non partiremo per arrivare secondi, abbiamo l’obbligo morale di provarci ogni anno, ma per aprire un ciclo vincente ed essere davanti in modo stabile serve ancora qualche stagione, detto in modo molto onesto. Non bastano due giorni per arrivare a quella maturità di squadra, a quel know how». Inoltre «Vettel rimane al centro del nostro progetto e i due piloti partiranno alla pari, poi a un certo punto nella stagione, se uno dei due sarà davanti all’altro nel campionato, daremo degli ordini». Parole che peraltro potrebbero essere state superate dell’accordo di lunghissimo termine (fine 2024) firmato con Leclerc e che rafforzano la posizione del giovane monegasco.
Se Sebastian e Charles sono ufficialmente dichiarati pari grado, tale schema non viene adottato dalla Mercedes che ha in Hamilton la Stella Polare, né dalla Red Bull, che però pretende dalla Honda un passo avanti sul fronte della competitività.
La Ferrari valuta se tenersi Vettel. Ma intanto Charles è una certezza fino al 2024