Corriere dello Sport

TORNA ROCCO È TEMPO DI RISPOSTE

Commisso a Firenze per fare chiarezza su stadio e mercato Tra gli obiettivi Bonifazi, Duncan e Cutrone per uscire dalla crisi

- di Francesca Bandinelli

Farà ritorno a Firenze nella giornata di domenica, il 5, a poche ore dalla prima partita del nuovo decennio, che seguirà al Dall’Ara. Rocco Commisso non molla la sua Fiorentina. Ha cancellato, anche nei giorni scorsi, l’oceano che lo divide dal Franchi, restando in costante contatto telefonico coi suoi uomini: ha visto, in modalità FaceTime, una volta di più, di cosa sia capace la città, in grado di riempire fino all’inverosimi­le la Maratona per salutare la squadra, nonostante una classifica da film dell’orrore, ed ora è lui il primo a volere delle risposte.

LE RISPOSTE. C'è da fare chiarezza in merito al tema infrastrut­ture, con in testa il capitolo nuovo stadio, alla luce della perizia tecnica che ha indicato in 22 milioni il costo della base d’asta per l’area della Mercafir, nella zona nord della città, cifra che il patron aveva già indicato come troppo alta, e poi non intende trascurare gli spunti più prettament­e sportivi. Tocca alla squadra, guidata dal combattent­e Iachini, battere il primo colpo, quello sul piano dell’orgoglio, della voglia di spaccare il mondo per riprenders­i la dimensione giusta. Il resto, lo sta già facendo la dirigenza sul fronte del mercato, perché è adesso che serve la sterzata.

STRETTA BONIFAZI. La priorità, sì, è quella dell’attaccante, perché senza Ribery, il solo Vlahovic non basta, ma in queste ore il lavoro più stringente è ai fianchi di un difensore. La Fiorentina, infatti, ha messo nel mirino Kevin Bonifazi (23), centrale di proprietà del Torino sul quale ci sono, forti, le sirene dell’Atalanta. In granata, dopo aver tamponato l’emergenza della scorsa estate, quella figlia degli infortuni di Izzo e Lyanco in concomitan­za con le qualificaz­ioni di Europa League, è finito ai margini. Ha dovuto fare i conti con una frattura al metacarpo, ma pure dopo per lui non c’è stato spazio. I viola, che avevano tentato di portarlo a Firenze già in estate, non hanno mai smesso di seguirlo. Potrebbe aprire un nuovo ciclo, anche in azzurro, lui che ha già 7 presenze con la Under 21, e soprattuto trasformar­si nel pilastro difensivo della squadra del futuro, studiando nel frattempo con Pezzella, Milenkovic e perché no pure Caceres. La richiesta di partenza è stata altissima, 15 milioni: si continua a trattare, magari provando a strappare un prestito con obbligo.

DUNCAN SPINGE. Che poi è un po’ la medesima filosofia che si sta cercando di adottare per convincere il Sassuolo a privarsi di Alfred Duncan (26), centrocamp­ista dal piede mancino che Iachini ha già conosciuto e delle cui qualità si fida in maniera importante. In questo caso, a spingere per la cessione è il giocatore, scontento del poco utilizzo (52% dei minuti giocati da titolare). L’alternativ­a, in questo caso, porta dritta ancora in casa Torino, a Soualiho Meité, non proprio il suo clone, ma con caratteris­tiche che per certi versi lo ricordano.

C’è la questione dei 22 milioni come base d’asta per l’area del nuovo impianto

CUTRONE E I SUOI FRATELLI. Là davanti, invece, il primo candidato continua a restare Patrick Cutrone (21), sul quale si sta trattando col Wolverhamp­ton per riportarlo in Italia al prezzo giusto. Su Pedro (22), l’attaccante brasiliano arrivato in estate, ci sono le attenzioni di diversi club, compreso il Flamengo, e si potrebbe realizzare persino una ricca plusvalenz­a. Ma è su

Servono poi rinforzi in ogni reparto per uscire velocement­e dalla crisi di risultati

questo che si riflette, sulla possibilit­à di mandarlo sì a giocare, ma in prestito, provando ad aspettarne l’ascesa. Non cala l’attenzione su Andrea Petagna (24), nonostante il muro della Spal, mentre al momento resta in sospeso Krysztof Piatek (24), cercato soprattutt­o dall’estero. Stanno invece per arrivare richieste faraoniche per i gioielli viola, da Castrovill­i, corteggiat­o da Roma, Napoli e Inter, pronte ad offerte da doppia cifra, fino a Vlahovic. A Firenze, però, non è tempo di svendite, né di saldi.

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LAPRESSE Rocco Commisso, 70 anni, presidente viola

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