Corriere dello Sport

ALLARME ITALIA RINCORSA ALL’ORO

La proiezioni ci collocano al 13° posto: più medaglie (37) ma gli stessi titoli di Rio (8), mentre gli sport aumentano e gli altri Paesi crescono

- Di Franco Fava

La situazione è seria ma non preoccupan­te. All’Olimpiade di Tokyo l’Italia rischia di uscire per la prima volta dopo 26 anni dal G10 delle potenze sportive, ma con un numero record di medaglie. A meno di sette mesi dai Giochi (24 luglio-7 agosto) il medagliere virtuale assegna agli azzurri il 13° posto con 37 medaglie di cui 8 d’oro. L’ultima volta che eravamo rimasti fuori dall’eccellenza fu a Barcellona 1992. Mentre nelle ultime tre edizioni dei Giochi estivi (Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016) l’Italia olimpica ci ha abituato al nono posto.

Il medagliere virtuale è frutto di uno studio pubblicato sull’autorevole sito Sportolimp­ico.it, che ha preso in esame i risultati di tutte le discipline e specialità olimpiche agli ultimi Mondiali disputati (per tennis e golf inserito il ranking 2019). L’analisi di Luciano Barra, ex dirigente dell’Ufficio preparazio­ne olimpica del Coni, evidenzia come l’andamento delle medaglie conquistat­e dagli azzurri sia in crescita rispetto al passato, con una proiezione appunto di 37 podi a Tokyo. Nove medaglie in più rispetto a Londra 2012 e Rio 2016. Un bottino che l’Italia aveva solo sfiorato in passato nell’edizione casalinga di Roma 1960 (furono 36). Va tuttavia sottolinea­to come in Giappone si assegneran­no 339 ori (1.017 medaglie in totale) in 33 sport. Ben 33 podi in più rispetto a Rio 2016, grazie al ritorno nel programma del baseball e del softball dopo dodici anni e all’ingresso per la prima volta di karate, arrampicat­a sportiva, surf e skateboard.

PIÙ E MENO. Secondo le proiezioni da prendere sempre con le dovute cautele anche se basate su risultati reali - le medaglie d’oro dovrebbero essere in linea con quelle conquistat­e nelle ultime tre Olimpiadi: 8. Meno però delle 10 vinte ad Atene 2004 e delle 13 di Sydney 2000 e Atlanta 1996. Il medagliere olimpico virtuale evidenzia la super performanc­e degli sport acquatici (nuoto e pallanuoto), che nella recente rassegna iridata di Gwangju hanno centrato quattro ori con Paltrinier­i (800 sl), Pellegrini (200 sl), Quadarella (1500 sl) e il Settebello. Un’ipoteca del 50% sul totale delle medaglie d’oro virtuali.

Sempre il nuoto porta in dote anche un argento e quattro bronzi per un totale di 13 medaglie. Poco meno del 30% del bottino azzurro verrebbe dalla piscina e dal mare aperto. Situazione che fa riflettere al termine di una stagione che ha visto soffrire sulle passerelle iridate la scherma, lo sport storicamen­te più vincente ai Giochi. Perché da un lato conferma la compattezz­a e i ricambi di un movimento in continua crescita, dall’altro fa venire meno la capacità tutta italiana di diversific­are i successi. All’appello, oltre alla scherma, mancano anche i titoli mondiali di canottaggi­o e ciclismo. Gli altri quattro ori sarebbero appannaggi­o di karate (Crescenzo, 60kg), taekwondo (Dell’Aquila, 58kg), tiro a volo (Bacosi, skeet) e vela (Frascari-Bissano, Nacra 17).

INCOGNITA RUSSIA. Ma tra un titolo iridato e uno olimpico le differenze sono tante e alcune giocano anche a nostro favore. Intanto i Mondiali di scherma assegnano due medaglie di bronzo, mentre ai Giochi si disputa la finale per il 3° e 4° posto, tutta a nostro vantaggio. Possiamo fare meglio anche nel tiro a volo (3 medaglie preventiva­te), nel ciclismo (3) e nella scherma ovviamente (8). Assente dai radar l’atletica nonostante il bronzo della Giorgi nella 50 km di marcia a Doha: prova femminile ancora vietata ai Giochi. Da considerar­e che in alcuni sport di squadra la partecipaz­ione è limitata a sole sei squadre: è il caso del softball con le azzurre.

La classifica del medagliere olimpico è determinat­a dal numero degli ori. Rispetto a Rio ci sopravanza­no con 10 la Corea del Sud, l’Ungheria e la Nuova Zelanda, che ha vinto l’ultimo titolo iridato del 2019, a Melbourne pochi giorni fa, nella vela classe Finn. Sul podio spiccano i soliti noti: non sembra esserci lotta tra Usa e Cina. L’incognita semmai è a chi andrà gran parte delle 72 medaglie, di cui 28 d’oro, accreditat­e alla Russia. Che sarà in gara solo con pochi atleti neutrali dopo la sospension­e imposta dalla Wada per il doping di Stato. A chi andranno quelle medaglie? L’Italia si è già candidata.

Grandi aspettativ­e sul nuoto, si attende di più da scherma, remi e ciclismo

«Il mio obiettivo per Tokyo 2020? Sarei contento anche con una sola medaglia in più rispetto all’edizione di Rio 2016»

Giovanni Malagò, presidente Coni

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ANSA Cuore Giapponesi di fronte al nuovo stadio olimpico di Tokyo in occasione dell’evento inaugurale del 21 dicembre. Battezzato National Stadium, ospiterà Olimpiade e Paralimpia­de
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ANSA
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Speranze d’oro Da sinistra: Gregorio Paltrinier­i; Federica Pellegrini; Alessandro Campagna (c.t. del Settebello); Diana Bacosi, oro olimpico dello skeet; Vito Dell’Aquila, iridato nel taekwondo

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