Roma, Zidane libera Diaz
L’allenatore del Real: «Ha bisogno di più minuti». Ma il nodo è Kalinic
Il presidente in pectore della Roma vuole ritrovare il tifo giallorosso che non arriva a 36mila presenze Decisivi rinforzi e nuovo stadio
Incredibile ma vero, la Lazio ha scavalcato la Roma nelle presenze allo stadio. In controtendenza con l’andamento degli ultimi anni, la società biancoceleste ha avuto una presenza media all’Olimpico di 39.375 spettatori, con un aumento percentuale del 5,9 per cento. La Roma invece ha fatto registrare da agosto a dicembre una media di 35.837 presenze, con un decremento del 7,2 per cento rispetto a giugno. Anche gli abbonamenti sono in calo rispetto alla scorsa stagione, quando erano 23.854. In questo campionato l’ultimo dato, riferito alla partita contro la Spal, è di 21.758 abbonati, oltre duemila in meno. È evidente che hanno inciso i risultati negativi della passata stagione, conclusa dalla Roma al sesto posto, rispetto al terzo dell’anno prima, concluso con il fiore all’occhiello della paretecipazione alla semifinale di Champions League. Ma ci sono stati anche elementi che hanno portato i tifosi ad allontanarsi dal club e ad abbandonare lo stadio. A maggio l’addio di De Rossi, poche settimane dopo quello di Totti. Due eventi che hanno avuto conseguenze fragorose nel rapporto tra la società e la tifoseria. Inoltre il feeling di Pallotta con il pubblico, mai sbocciato e sceso al limite storico nel corso di questa stagione. Il presidente in uscita anche per questo motivo non ha più messo piede a Roma da circa 500 giorni ed è stato contestato anche nelle ultime partite.
I RISULTATI. Uno degli obiettivi di Dan Friedkin è quello di riportare entusiasmo in una piazza disillusa dai recenti risultati, considerato che l’ultimo trofeo conquistato risale al 2008, più di undici anni fa. Da allora, i dirimpettai della Lazio hanno vinto sei coppe, spendendo molto meno. L’imprenditore texano ha l’ambizione di poter interagire con i tifosi, creare un rapporto più consolidato con il pubblico, di porsi in maniera diversa nell’ambiente giallorosso. Mentre la Lazio ha festeggiato la conquista della Supercoppa con diecimila tifosi entusiasti a Formello, il giorno di Capodanno la Roma ha cominciato il nuovo anno davanti a duemila tifosi felici al Tre Fontane. Negli studi fatti dai tecnici di Friedkin prima di decidere di investire sul club giallorosso è stato evidenziato che le presenze allo stadio sono sotto la media degli altri team più importanti in Europa.
EFFETTO STADIO. Da questo punto di vista c’è molto da lavorare e il nuovo impianto di Tor di Valle di sicuro potrà aiutare la Roma a scalare posizioni. Uno stadio completamente dedicato al calcio, con un’ottima visibilità, facile da raggiungere, con servizi e ristoranti. Un impianto di proprietà in grado di generare ricavi, per consentire alla Roma di poter finalmente competere alla pari con la Juve, cosa che oggi non è possibile. Non a caso anche per Friedkin il nuovo impianto di proprietà è un asset irrinunciabile. Qualcosa è stato fatto negli ultimi mesi per riavvicinare i tifosi, ma si può fare di più. Bisogna ottenere risultati, innanzitutto. Il distacco da una proprietà che da oltre un anno non si confronta con il proprio pubblico è evidente. In generale il costo dei biglietti ha inciso, anche se la Roma ha proposto una politica di promozioni per le famiglie che verrà sviluppata ancora di più nei prossimi mesi. Ha inciso anche l’offerta televisiva, che ha portato spesso a preferire il comodo salotto di casa a uno stadio difficile da raggiungere e da vivere. Un grande acquisto aiuterebbe, per riportare l’entusiasmo dei tempi di Batistuta o Montella. Anche la conquista di un trofeo, anche la Coppa Italia, tanto per (ri)cominciare. Tutto questo Friedkin lo sa.
Recentemente il rapporto con il pubblico è al minimo storico
Tor di Valle diventa così un asset irrinunciabile per la società