Boban richiama all’ordine «Non scordiamo Bergamo»
«Quella sconfitta resta orrenda e inaccettabile Nessuno ora deve nascondersi dietro Ibrahimovic»
«Capiamo anche che sia il momento di essere positivi per l’arrivo di Zlatan»
«C’è l’esigenza di fare risultati per cambiare il corso della stagione»
DIl primo, mercoledì opo Maldini, ecco BoMILANOban. scorso, ha messo il gruppo davanti alle proprie responsabilità dentro lo spogliatoio di Milanello. Il secondo, ieri, lo ha fatto anche davanti a telecamere e taccuini, a margine della presentazione di Ibrahimovic. Perché certi discorsi, certi concetti, assumono ancora più forza quando vengono affrontati sia in privato sia in pubblico, ovviamente in questo rigoroso ordine cronologico. E non è nemmeno un caso che il dirigente croato abbia preso la parola solo dopo che l’attaccante svedese aveva finito di rispondere alle domande dei cronisti. A lui, a Ibra, infatti, andava lasciata la precedenza. Ma, soprattutto, quello che ha detto Boban è stata anche una sorta di chiosa. Adesso, infatti, esiste il pericolo che l’entusiasmo generato dal ritorno dell’ariete di Malmoe possa far dimenticare quanto è accaduto nei mesi scorsi. Rischio che ovviamente va scongiurato subito.
MESSAGGIO AL GRUPPO. E allora meglio intervenire in anticipo. Così Boban ha voluto lanciare un avvertimento, in maniera chiara e inequivocabile, con la squadra come destinatario. «Siamo molto orgogliosi di poter riabbracciare un personaggio e un giocatore unico - è stato l’esordio, accompagnato da sguardo serio e nemmeno un accenno di sorriso -. Siamo super positivi per l'effetto, secondo me trasversale, che avrà Zlatan sulla squadra e sull'ambiente. Poi, però, bisogna fare risultati. E, visto l’effetto mediatico, anche giusto, che ha portato Ibrahimovic, non vorrei che ci scordassimo Bergamo, e quindi di quella orrenda ed inaccettabile sconfitta. Nessuno di noi, tantomeno la squadra si deve nascondere dietro le spalle larghissime di Zlatan. Ora, comunque, Bisogna essere positivi e sperare che davvero possa cambiare il corso di questa stagione. Siamo convinti che Ibrahimovic posa dare grandissima mano a tutti».
PUNTO DI NON RITORNO. Ovvio, anche Boban e Maldini si giocano molto con lo svedese. Sono stati loro a insistere con la proprietà sulla necessità di aggiungere esperienza e personalità nella squadra. Ibra le porterà certamente, ma con l’incognita dell’età. Dovesse fare ancora la differenza, allora andrà a merito dei due dirigenti. In caso contrario, invece, sarebbe inevitabile attribuire a loro la responsabilità. Per i bilanci definitivi, comunque, si attenderà la fine della stagione. Insomma, c’è tanto in gioco. Ma qualcosa andava fatto, perché con la disfatta di Bergamo si è arrivati ad un punto di non ritorno: è stato toccato il fondo. Ibrahimovic è la boa a cui aggrapparsi per risalire. Ma non può trasformarsi in parafulmine. Occorre, piuttosto, che anche il gruppo dia un certo tipo di risposte e di segnali, che dimostri la capacità di reagire, invece di rassegnarsi all’insuccesso. Ecco perché Boban e Maldini, probabilmente per la prima volta dall’inizio della stagione – seppure le occasioni per farlo non erano mancate… -, si sono esposti ed espressi con questi toni: mai così duri e perentori. Dalle parole, però, occorre passare ai fatti. E il prima possibile.