Amrabat-Rrhamani, asse con il Verona
Cosa sarà tra sei mesi? Ci vorrebbe una palla di vetro, e comunque poi qualcuno che sappia leggere dentro: e forse neanche basterebbe, perché qui la vita è adesso, nel recinto di una programmazione ch’esiste ma che può essere ritoccata, quindi rivista, dai rimbalzi irregolari del pallone. Però un’idea, anzi due, ce ne sono e stanno lì, pronte per essere concretizzate, se sarà possibile, rapidamente, su quell’asse con Verona ch’è stata allestita in fretta e che altrettanto immediatamente si vorrebbe definire. E’ da un po’ che Tony D’Amico e Cristiano Giuntoli hanno cominciato a chiacchierare, l’ultima volta è successo per gli auguri di Natale, che i diesse si sono scambiati al telefono, infarcendo la telefonata di divagazioni su Amrabat e Rrhamani, divenuti gli obiettivi di una rifondazione che dovrebbe avvenire a tutto campo: ipotesi percorribili, anche sul breve, perché gli aggiornamenti sono stati fissati per la seconda decade di gennaio, quando il Napoli pensa (e spera) di aver risolto i suoi problemi esistenziali attuali.
DEFINIRE. Il lavoro, insomma, è stato portato avanti e, come si dice in casi del genere, vanno limati i dettagli o trovato quella convergenza che consenta di arrivare alle firme: il Napoli è seriamente intenzionato a concludere per Sofyan Amrabat, marocchino con cittadinanza olandese che può essere sistemato in mezzo al campo, al fianco di Allan, alle sue spalle o anche come suo erede, e però ci sono sempre un paio di milioni di euro a rappresentare una distanza che però viene ritenuta colmabile. Per ora, mancano le firme e non certo la volontà, anche perché Giuntoli cerca proprio un interditore di quello spessore caratteriale e il Verona ha ben chiaro che nel suo mercato certe operazioni, intorno ai dieci milioni di euro o poco oltre, siano irrinunciabili:
AGGIUNGERE. Ad Amrabat, va aggiunto Amir Kadri Rrahmani (26 a febbraio), un po’ esterno e un po’ centrale, volendo entrambe le cose, albanese con cittadinanza kosovara che ha un fisico da metter paura e sul quale lo scouting si è esposto, con relazioni positive: qui va scovata la cifra giusta per far vacillare il Verona, ma se gli affari diventano due allora tutto sembra possa naturalmente spingere ad un accordo.
E TRE. In realtà, c’è anche Marash Kumbulla nell’elenco di Giuntoli, un centrale di un metro e novanta e soprattutto di diciannove anni (saranno venti tra un mese) che ha impiegato poco tempo a convincere e ne avrà comunque bisogno di altro per spingere il Napoli ad allargare i propri orizzonti e i dettagli d’un business a quel punto tridimensionale. Però Kumbulla viene monitorato una partita sì e l’altra pure, mentre Tony D’Amico e Giuntoli sono ancora al telefono. Tanto, restano sei mesi davanti a sè.
Difensore e mediano nella lista azzurra Ma anche Kumbulla piace parecchio