De Ligt, muro per la difesa
- Juve senza difesa. Serve De Ligt per rialzare il muro. Sarri ha il rimedio in casa per tappare le falle di un reparto insolitamente vulnerabile: l’inizio del 2020 porterà, a meno di ulteriori sorprese, al rilancio del re dell’ultimo mercato bianconero: l’olandesino, pagato 75 milioni la scorsa estate, ha pagato inizialmente il fatto di essere stato catapultato sul palcoscenico dall’infortunio di Chiellini, è cresciuto ma nelle ultime quattro partite gli è stato preferito Demiral per scelta tecnica. Adesso Matthijs si prepara al rientro contro il Cagliari, anche perchè una nuova esclusione farebbe rumore. E’ lui il simbolo dell’avvio del rinnovamento del reparto fondato su Bonucci e Chiellini e ora è atteso al salto in alto definitivo.
ALLARME. Di fatto, De Ligt non gioca da un mese, dal primo tracollo con la Lazio di inizio dicembre. Ora servono i suoi muscoli, la sua tecnica per invertire un trend che, numeri alla mano, si è fatto preoccupante per quella che da otto anni è la difesa meno battuta della serie A e una delle migliori d’Europa. La sconfitta in Supercoppa ha evidenziato in tutte le sue proporzioni il problema: 24 gol incassati in 24 partite, uno a match, non una media non da Juve. La difesa bianconera non è più la migliore d’Italia, almeno per ora. «Si deve migliorare - concorda Wojciech Szczesny a Sky - e abbiamo la qualità per farlo; bisogna ritrovare la voglia di soffrire e la voglia di lottare per non prendere gol». Le statistiche dicono che la Juve di Sarri ha perso solidità: incassa infatti il doppio di reti della Juve di Allegri. Un anno fa a quest’epoca, erano 12 i gol al passivo in 23 partite; quest’anno, 24 in 24 gare. Il doppio, appunto. Un andamento che si conferma in campionato: 17 gol subiti in 17 giornate. Mai così tante dal 2010/2011, ma soprattutto più del doppio rispetto alle 8 dello scorso torneo. In serie A, inoltre, si contano soltanto 5 clean sheets in 17 partite, la metà esatta dello scorso anno: non succedeva anche qui dal 2010/11. Allargando il discorso a Champions League e Supercoppa, soltanto in 8 su 24 partite la porta bianconera è rimasta imbattuta. Tradotto: la Juve ha subito almeno un gol in due terzi delle gare disputate. Con Sarri uno dei punti di forza degli ultimi anni sta venendo meno e l’assenza, pur gravissima, di Chiellini, non può essere l’unico motivo: il problema è più profondo e riguarda il difficile apprendimento della nuova filosofia difensiva portata. Serve una svolta. Anche grazie al miglior De Ligt.