La sindaca aspetta Dan ma Vitek è già in azione
Gli avvocati continuano il lavoro E per lo stadio il ceco può fare business con il magnate texano
ROMA - Per completare una normale due diligence legale basterebbero due settimane, ma quella che riguarda la costellazione di società che compongono la Roma è più complessa. Bisogna studiare i contratti uno a uno per evitare cause che ci sono state in passato, ci sono passaggi ostici che vengono affrontati con puntiglio dagli avvocati di Friedkin e da quelli di Pallotta. In Comune la sindaca e il suo entourage aspettano di conoscere l’imprenditore texano con il quale si relazioneranno nelle prossime settimane sulla questione stadio.
In Campidoglio i toni polemici sulla discarica a Monte Carnevale si placheranno e il M5S si ricompatterà, per consentire alla sindaca Raggi di completare il suo mandato. In attesa di Friedkin, Vitek ha già preso contatto con il Campidoglio per lo stadio di Tor di Valle. Alle ultime due riunioni tra tecnici prima della fine del 2019, hanno partecipato anche due rappresentanti dell’immobiliarista ceco, entrato di fatto già nell’operazione, anche se i contratti preliminari firmati per l’acquisto dei terreni e del progetto con le relative autorizzazioni, saranno ratificati da un parere del Cda di Unicredit a metà mese. Prima del 18, quando è fissata l’udienza per evitare l’istanza di fallimento nei confronti delle società di Parnasi. Intanto in Campidoglio giovedì c’è stato un consiglio comunale aggiornato alla seduta del 20 dicembre scorso, quando era mancato il numero legale. La Raggi è dovuta restare in aula per non far mancare la maggioranza.
LO STADIO. Friedkin e Vitek ancora non si conoscono e non sono entrati in contatto, ma potrebbero ritrovarsi soci nell’operazione stadio Tor di Valle. Anche se l’imprenditore texano potrebbe essere interessato a rilevare i terreni da Vitek. Il portafoglio del gruppo Friedkin comprende anche molte attività immobiliari, resort di lusso, hotel e casa vacanze. Dal canto suo Vitek potrebbe essere interessato a cedere i terreni facendo una plusvalenza rispetto alla cifra che si è impegnato a pagare. In questi giorni c’è massimo riserbo e bocche cucite da parte dell’entourage del texano, pronto comunque a rilevare la Roma. Le trattative proseguono sull’asse Houston-Londra-Roma. Per arrivare alla stesura dei contratti e all’offerta vincolante. Negli States Pallotta si affida a Dla Piper, nella Capitale invece è rappresentato dallo studio Tonucci (che assiste As Roma spa e Neep), mentre Latham Watkins supporta Goldman Sachs. Friedkin in Italia è assistito dallo studio Chiomenti, che ha guidato Commisso nell’acquisizione della Fiorentina e che affiancherà il futuro presidente della Roma nel lancio dell’Opa.