Corriere dello Sport

ALONSO: NON CORRO PER DIVERTIRMI

Domani primo via in Arabia con l’ex iridato F.1 debuttante d’eccezione «L’obiettivo è arrivare in fondo Non ho intenzione di ritirarmi subito per una stupidaggi­ne»

- d.p. di Davide Palliggian­o

Ognuno di noi, da ragazzino, aveva il classico amichetto bravo in tutto. A scuola, con le ragazze, a giocare a calcio, pallavolo, basket. Insomma, ogni cosa facesse, riusciva ad avere un rendimento elevato, una versatilit­à quasi insopporta­bile. Sarà capitato anche a Oviedo, nelle Asturie, che alcuni ragazzini abbiano invidiato un certo Fernando Alonso a partire dalle sue prime gare di kart. Magari non era un fenomeno a scuola - questo non è dato saperlo -, ma con gli anni si è trasformat­o in un fuoriclass­e delle quattro ruote, in campione del mondo di Formula 1 e infine in un pilota eclettico. Storia conosciuta, arricchita con le vittorie nella 24 Ore di Le Mans e in quella di Daytona. Per chi è stato un bimbo prodigio, però, accontenta­rsi non è facile e allora ecco la nuova sfida, che parte domani in Arabia Saudita: la Dakar.

ALTRA STORIA. Non è proprio un novellino, Fernando. Il Rally Raid è corsa a tappe che necessita di una preparazio­ne fisica e mentale speciale. Un’esperienza unica nel suo genere è la Dakar. «Non c’è niente di più diverso dalla Formula 1 - dice il 38enne - Una sfida interessan­te, impossibil­e sulla carta, ma voglio sfruttarla al massimo e imparare. La preparazio­ne che ho fatto nei mesi scorsi mi ha arricchito come pilota, che è una delle mie priorità quando mi confronto con sfide simili».

Lo sanno anche in Spagna che Alonso non è il favorito nonostante goda di un’immunità, nel suo Paese, di cui possono fregiarsi solo i più grandi, a cominciare da Nadal nel tennis e Marquez nella MotoGP. Quasi impossibil­e puntare alla vittoria finale in una corsa in cui è un debuttante. «Non sono qui per ritirarmi al secondo o terzo giorno per aver fatto una stupidaggi­ne. Il mio obiettivo è semplice: arrivare alla fine, non importa in che posizione. Voglio affrontare la gara con una certa calma».

SIGNORI DELLA DAKAR. Accanto a lui avrà un copilota che i pericoli della corsa li conosce non bene, ma benissimo: Marc Coma, uno che la Dakar l’ha vinta cinque volte nelle moto. Leggenda vivente che può guidarlo e con il quale sembra già avere una certa sintonia. Navigatore di lusso, Coma, che è stato anche direttore tecnico della gara dal 2015 al 2018. «Sono qui per far vincere la Dakar a Coma in tre continenti diversi» ha scherzato Alonso ieri in conferenza a Gedda, da dove partirà la gara. Il duo spagnolo sarà a bordo di una Toyota Hilux, una delle migliori vetture in circolazio­ne, ma sulla quale è salito per la prima volta solo il 27 marzo in Sudafrica. Ha sfruttato in questi mesi i consigli e l’esperienza del qatariota Nasser Al Attiyah, campione della Dakar nel 2019 oltre che del sudafrican­o Giniel De Villiers, che la gara l’ha vinta nel 2009.

Insomma, Alonso ha macinato chilometri di sabbia negli ultimi mesi. Le prove generali però le ha fatte a inizio ottobre nel Rally del Marocco, terminando tre volte tra i primi dieci, salvo poi lasciare la corsa a due tappe dal termine per un problema alla sospension­e. Una prova, comunque, che ha convinto la Toyota a ufficializ­zare la partecipaz­ione alla Dakar 2020 lo scorso 24 ottobre. «Ho gli occhi di tutti addosso, lo so perfettame­nte - dice da Gedda - Ci sono aspettativ­e su ogni cosa faccia, ma sapete ciò che mi resta di tutto quello che si è detto? Che ho due “palle così”, perché non vengo per una questione di marketing, non ne ho bisogno. E per divertimen­to nemmeno: mi divertirei più in un’altra situazione in cui sai cosa fai e dove vai, qui invece è tutto nuovo. Non è uno show, ma una gara in cui c’è un semaforo che si spegne, un cronometro che parte e gareggi con i migliori».

TRIPLE CROWN. Alonso è programmaz­ione, è giocare con il calendario per incastrare vita privata, con la sua compagna Linda Morselli, e sfide da affrontare. La più grande, dopo la Dakar, è conquistar­e la Triple Crown. Per questo insegue la 500 Miglia di Indianapol­is, che correrà probabilme­nte con la McLaren. Gli manca da vincere solo quella, dopo il Mondiale di Formula 1 e la 24 Ore di Le Mans, per eguagliare il leggendari­o Graham Hill, l’unico nella storia a esserci riuscito. Lui, nel frattempo, si fregia di essere il primo campione del Mondo di Formula 1 a prendere parte alla Dakar. Roba non da poco, roba da Alonso.

Ha avuto tempi stretti: primo test a marzo, l’annuncio di Toyota a ottobre

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy