Corriere dello Sport

Inter-Tonali, contatto: si tratta per luglio

Vertice in sede con il manager del giovane talento. Ashley Young, stretta finale. Milan su Politano

- Ramazzotti

Romelu Lukaku non fa gol solo in campo, ma anche con il telefono in mano. Sono state le sue parole a convincere Ashley Young a considerar­e ormai chiusa l’esperienza allo United per provare una nuova avventura all’Inter. Il resto lo hanno fatto Marotta e Ausilio, che hanno trovato un’intesa di massima con l’agente dell’esterno inglese per un contratto di sei mesi più opzione per la stagione 2020-21 (diventerà effettiva in caso di raggiungim­ento di un determinat­o numero di presenze).

Tutto fatto? Non ancora perché la prima risposta dello United quando l’entourage del trentaquat­trenne di Stevenage ha chiamato per ottenere il via libera al trasferime­nto è stata negativa. Questo però non vuol dire che il discorso sia chiuso o che l'Inter abbia perso le speranze di averlo. Tutt’altro. Young è determinat­o a tornare alla carica anche in prima persona e direttamen­te con Solskjaer per ottenere il suo via libera e con quello in tasca… La speranza era quello di averlo in tribuna per il match di sabato contro l'Atalanta, ma anche poterlo far allenare la prossima settimana ad Appiano per Conte sarebbe una bella notizia.

QUANTI INFORTUNI. I Red Devils quest’anno hanno dovuto fare i conti con diversi problemi fisici sia in difesa sia in mediana e siccome in questo momento hanno fuori Dalot e Fosu-Mensah, enpiazzare trambi laterali destri, vorrebbero temporeggi­are prima di veder partire Young, che comunque non rientra nel progetto futuro (ha il contratto in scadenza a giugno e non lo rinnoverà). Ashley può giocare su entrambe le corsie e fungere da alternativ­a sia a Wan-Bissaka (a destra) sia alla coppia Shaw-Williams (a sinistra). Un jolly così nel resto della stagione può fare comodo, ma è difficile trattenere senza considerar­lo a dovere un capitano, perché Young quella fascia allo United l’ha portata e adesso si ritrova ai margini. Da inizio novembre in Premier ha giocato solo due gare da titolare e martedì nel derby con il City non era neppure in panchina. Chiara la rottura con il tecnico Solskjaer, che non a caso dopo il ko contro Guardiola a riguardo è stato gelido: «Non è il momento di parlare dei giocatori in partenza, concentria­moci su quelli disponibil­i. Se andrà via dovete chiederlo a Young, non a me».

ARRIVA A ZERO. L’Inter non ha intenzione di pagare il cartellino di Young, questo in viale della Liberazion­e è già stato chiarito con il calciatore: dovrà essere lui a liberarsi in virtù di quello che ha dato allo United (261 presenze finora e 8 trofei vinti). A quel punto potrà allungare la sua carriera ad alto livello in Italia e magari lottare per vincere lo scudetto con Conte, il tecnico che lo voleva pure al Chelsea.

Young, dotato di un piede raffinato e di una bella spinta in virtù del suo passato da attaccante, può essere utile anche per calciare le punizioni e la sua esperienza è considerat­a ideale per rimAsamoah e Biraghi.

RAPPORTI PER SANCHEZ. Marotta e Ausilio per il momento non hanno intenzione di entrare nella trattativa per non sentirsi chiedere un indennizzo dallo United, ma sono pronti, direttamen­te o indirettam­ente, a far pesare il buon rapporto creato con i dirigenti inglesi in occasione della trattativa Lukaku e a sfruttare la carta… Sanchez. E’ chiaro, infatti, che il club di Manchester non consideri più il cileno in prospettiv­a futura e se in viale della Liberazion­e a fine stagione lo acquistass­ero i Red Devils farebbero salti di gioia alla luce del pesante contratto che il Niño Maravilla ha ancora in Inghilterr­a. Un prezzo fissato per lui non c’è e, nell’eventuale negoziazio­ne, aver aiutato i nerazzurri con Young per lo United potrebbe avere un peso.

Un jolly sulla fascia La chiave per averlo può essere l’acquisto definitivo di Sanchez

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