Corriere dello Sport

Dzeko: Basta piangere, c’è la Juve

- Di Ilaria Masini

FIRENZE - Dzeko punta tutto sul 98 ma ancor più sulla vittoria della Roma, il fatto veramente importante. Con la maglia gialloross­a l'attaccante ha già realizzato novantaset­te reti e ora vorrebbe aggiungern­e un'altra, domenica sera all'Olimpico per completare il “lavoro” iniziato nell'agosto del 2015: «Ho segnato la mia prima rete in Italia proprio contro la Juventus - racconta Dzeko a Sky Sport - e tornando indietro mi ricordo l’esultanza, spontanea. Era il mio primo gol con la casacca della Roma e subito contro la Juve non me lo aspettavo. Da allora ho fatto tanti gol ma potevano essere di più. Il 98 domenica sera? Speriamo. Ora abbiamo bisogno più di fare punti che di una mia rete. Comunque spero di farne di sempre di più». Intanto però il ricordo vola anche all'ultima volta che ha fatto male alla Juventus: «Era lo scorso maggio, in contropied­e, ultimo minuto. Si parlava tanto di me in quel momento ma io pensavo soltanto a giocare. Mi ricordo solo vittoria, gol e le parate di Mirante».

IL DUELLO. E la partita di domenica sera sarà affascinan­te anche per la sfida a distanza fra Dzeko e Ronaldo con l'interrogat­ivo se la Juve sia più dipendente da Cristiano

o la Roma da Edin: «Non si può dipendere da uno solo. CR7 è un grande campione, ma la Juve ha tanta qualità in generale, così come la Roma che non dipende da Dzeko». I gialloross­i adesso devono dimenticar­e in fretta la sconfitta contro la Torino granata e ripartire contro quella bianconera: «Nella sconfitta contro il Toro non siamo stati al nostro livello, nessuno. Ultimament­e facevamo grandi cose, belle partite, come è accaduto a Firenze, e siamo dispiaciut­i per l'ultima uscita, ma non c’è tempo per piangere, abbiamo la gara contro i campioni d’Italia. Dobbiamo dare di più tutti».

NESSUN RIMPIANTO. Vuole segnare di più, ma non ha alcun rimpianto per non aver cambiato casacca, tutt'altro: «Se fossi andato all’Inter? Mai pensato, loro stanno lassù con la Juventus meritatame­nte e per il campionato italiano questa è una cosa buona».

L'altro argomento di attualità riguarda il prolungame­nto di Kolarov: «Ha rinnovato e potrebbe restare da dirigente. Io sono un po’ più giovane di lui, anche se solo di qualche mese. Io non ci ho mai pensato. Sono contento del suo rinnovo, è importante dentro e fuori dal campo. Io già lo vedo come allenatore o dirigente, non so però cosa farà. È presto per parlare di questo. Cosa rappresent­o per i giovani? Con Mirante e Fazio sono tra i più vecchi, e cerchiamo di dare consigli ai più giovani con talento, ma loro devono dare sempre di più per crescere, per diventare più grandi perché la qualità ce l'hanno».

«Contro il Torino non abbiamo giocato al nostro livello Ora diamo di più»

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LAPRESSE Edin Dzeko, 33 anni, durante l’allenament­o di ieri a Trigoria

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