YULE, NOTTE DA TOM
Sotto gli occhi di Alberto e degli altri big del passato, Daniel domina la prima manche e gestisce la seconda restando davanti a Kristoffersen. Moelgg il migliore degli italiani (nono), Vinatzer chiude tredicesimo
Nello straordinario scenario di Campiglio lo svizzero bissa il successo di un anno fa davanti a 15mila spettatori
Coppa del Mondo apertissima: quattro atleti in 21 punti e c’è anche Paris
Lo stadio naturale di Madonna di Campiglio non ha tradito le attese. Tifosi assiepati ai bordi del Canalone Miramonti per applaudire i propri beniamini che disegnavano sensazionali traiettorie sulla neve illuminata dalla luce artificiale: l’unico neo per gli appassionati azzurri è che per la terza edizione di fila, l’Italsci è rimasta giù dal podio. Per la vittoria, bisogna tornare indietro fino al 12 dicembre 2005, quando trionfò Giorgio Rocca. Sembra quasi preistoria e fa male soprattutto perché accade nella 3Tre, la gara di casa.
SEGNALI. Già dalla prima manche si era capito che non era serata, visto che nessuno dei nostri portacolori riusciva a centrare la top ten. Il migliore era Alex Vinatzer, l’astro nascente dello slalom azzurro, che si infilava in undicesima posizione sulla pista prediletta. Nella seconda discesa però, il ventenne gardenese commetteva qualche errore di troppo, che lo faceva scivolare indietro (13°) e così il migliore degli italiani era il veterano Manfred Moelgg (9°).
DOPPIETTA. La Maglia Fulmine, cimelio vintage destinato al vincitore, se la teneva stretta Daniel Yule. Dopo il successo a sorpresa dell’anno passato, il ventiseienne del Canton Vallese trovava il secondo successo in carriera nella stessa gara dolomitica, a testimonianza che il Canalone Miramonti è casa sua: prima di lui erano riusciti a fare altrettanto soltanto Ingemar Stenmark (1980-81), Alberto Tomba (1988-89) ed Henrik Kristoffersen (2016-17). Quest’ultimo, tra l’altro, si è visto soffiare per 15/100 il tris che l’avrebbe appaiato a Tomba al secondo posto tra i plurivincitori di sempre nello slalom di Campiglio.
PARTERRE. Oltre ai campioni del passato sulla neve come Alberto Tomba, Marc Girardelli e Giorgio Rocca, al parterre si sono visti anche tanti personaggi provenienti dagli altri sport come il mezzofondista Yeman Crippa, l’ex team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene e il motociclista e testimonial del Trentino Marco Melandri. Grande anche l’affluenza dal mondo del pedale, visto che il prossimo 27 maggio Madonna di Campiglio sarà teatro dell’arrivo della diciassettesima tappa del Giro d’Italia: tra gli altri, presenti il ct azzurro Davide Cassani e due vincitori della Corsa Rosa quali Francesco Moser e Gilberto Simoni.
FUTURO. La 3Tre è uno spettacolo che nessuno vuol perdersi e gli organizzatori sono già al lavoro per la prossima edizione, che ritornerà alla data consueta del 22 dicembre. C’è chi ha già fissato le proprie vacanze per il prossimo inverno, imperniate sullo slalom notturno, nella speranza che gli azzurri interrompano quell’astinenza che dura dal 2005. Per gli slalomisti, comunque, gennaio è il fulcro della stagione e ci saranno da qui alla fine del mese altre quattro gare tra i pali stretti: Adelboden (domenica), Wengen (19 gennaio), Kitzbühel (26 gennaio) e un altro show notturno a Schladming (28 gennaio). E in questo periodo si delineerà anche la graduatoria generale di Coppa del Mondo, sempre più intricata e interessante. Già, perché dopo 8 inverni di dominio assoluto targato Marcel Hirscher, il ritiro del cannibale austriaco ha rimescolato le carte e l’assenza di un padrone sta rendendo tutto più interessante. Basti pensare che dopo la gara trentina, adesso la classifica vede il francese Alexis Pinturault (475) e i norvegesi Aleksander Kilde (474) e Henrik Kristoffersen (471) in una manciata di punti, con il nostro Dominik Paris (454) subito alle calcagna. Il ragazzone della Val d’Ultimo dice di non voler illudersi e ripete a più riprese di continuare a puntare sulle Coppette di discesa e superG, ma se dovesse sfatare il tabù di Wengen (mai sul podio in discesa) e confermarsi il re della Streif, ecco che lo scenario assumerebbe contorni davvero intriganti. Parola alla neve e intanto questo weekend c’è un’altra due giorni, quella di Adelboden, che sorride agli specialisti delle discipline tecniche come Pinturault e Kristoffersen. Ma ride bene chi ride ultimo e Domme resta in agguato.