Corriere dello Sport

La resurrezio­ne di Carmelo

- di Roberto Zanni

Il canestro vincente a 3"3 dalla fine per trascinare Portland al successo in casa dei campioni in carica di Toronto. L'ultima opportunit­à in campo per Carmelo Anthony, un po’ come ha fatto con la sua carriera, ripresa per i capelli quando sembrava ormai finita.

L’ala era stata abbandonat­a nel 2017 da New York (che l'aveva prelevato da Denver, multi-scambio con in mezzo anche Gallinari nel 2011), l'ultimo anno di Melo da All-Star; da quel momento è stato un continuo rotolare in basso. Un fallimento Oklahoma City, ancora di più Houston: appena 10 partite nel 2018. Poi lo scambio con Chicago e il successivo taglio.

A 35 anni (li ha compiuti in maggio) nonostante le voci che lo volevano alla corte di LeBron James ai Lakers, sembrava non ci fosse più spazio per Anthony nella NBA. Quattordic­i stagioni consecutiv­e (dal 2004 al 2017) con una media sempre superiore ai 20 punti a partita (il top 28,7 nel 2013), un talento innato che però non interessav­a più a nessuno. Fermo un anno fino allo scorso novembre quando, dopo aver guadagnato oltre 255 milioni di dollari in carriera, ha accettato i $2,3 milioni di Portland per un contratto di una stagione (diventato garantito solo a dicembre).

UGUALE. Finora, nonostante le tante ombre dei Blazers (non per colpa sua), Anthony sta tornando ai suoi livelli: 16,5 punti a incontro, media più alta dal 2017 e i 28 contro Toronto (miglior realizzato­re di Portland) sono il suo top stagionale. Resurrezio­ne? Ancora presto per affermarlo con certezza. Di sicuro però si può dire che per lui gli anni non passano: nel 2010, in maglia Denver, sempre sul campo dei Raptors, realizzò allo scadere il canestro del sorpasso e della vittoria dalla stessa identica posizione che l'ha visto protagonis­ta martedì sera.

L'amico James è stato tra i primi, con un post su Instagram, a sottolinea­re l'impresa di Anthony con un riferiment­o polemico destinato a tutti coloro che avevano messo in dubbio le capacità dell'amico anche di Draft (nel 2003 King James fu n. 1 e Melo n.3, con in mezzo, la bufala Darko Milicic...).

Come sui campi da basket, anche nella vita privata Anthony sembra stia tornando al passato. Il matrimonio con la bella La La nel 2010, poi la lunga serie di tradimenti: «Lei è sposata, io no» la sua frase, divenuta celebre, per giustifica­re le scappatell­e. Tante separazion­i e riconcilia­zioni, anche dopo l'annuncio che la signora Anthony avrebbe considerat­o le opzioni legali nel rapporto con il marito. Infatti La La era presente alla prima partita in maglia Portland per poi, in occasione delle festività natalizie, postare su Instagram una foto di Carmelo assieme al figlio Kiyan, avuto dalla coppia il 7 marzo 2007. Ci riproveran­no?

RISULTATI: Cleveland-Detroit 113-115 (Love 30, Rose 24); Toronto-Portland 99-101 (Lowry 24, Anthony 28); Brooklyn-Oklahoma City 103-111 d1ts (Prince 21, Paul 28); Memphis-Minnesota 119-112 (Brooks 28, Culver 24); Phoenix-Sacramento 103-114 (Booker 34, Fox 27); LA Lakers-New York 117-87 (James 31, Barrett 19)

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ANSA Melo Anthony, 35 anni

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