La Juve allarma l’Uefa: Bilancio preoccupante
SERVIRANNO 157 MILIONI DI PLUSVALENZE
Per gli esperti, CR7 e De Ligt sono la causa delle sofferenze
Dybala, l’imprescindibile. C’è sempre più Joya nella Juve e forse non è un caso se i bianconeri stanno diventando più “sarriani” proprio adesso che l’argentino è costante protagonista. È Paulo che accende la luce, che disegna calcio con leggerezza, libertà, senza ingessature tattiche, adattandosi a compiti non propriamente suoi come con l’Udinese, quando ha fatto l’esterno del tridente ricevendo pure l’applauso di Sarri per l’interpretazione. Tutto viene più facile e diventa un piacere per gli occhi, poi, se accanto hai gente come Ronaldo, Higuain, Douglas Costa, Bernardeschi che parla il tuo stesso linguaggio. Riassunto: non si può più fare a meno di Dybala. Ecco allora l’ennesima serata da inserire negli annali, la migliore risposta alle polemiche seguite ai mugugni dopo la sostituzione di Roma. Aveva promesso a Sarri che avrebbe parlato soltanto sul campo e così è stato. Sono arrivati quindi i tre triangoli di fila e i sei tocchi di prima consecutivi con il Pipita in occasione del vantaggio firmato da Gonzalo, il gol su rigore e la pennellata all’incrocio dei pali. Prodezze che hanno fatto il giro del mondo. Tanto che da Los Angeles anche Alessandro Del Piero, non certo uno qualsiasi nella storia juventina, ha celebrato il suo erede con la maglia numero 10 via social. «Bello segnare gol così, eh?». Già, perché il sinistro a giro ha ricordato proprio la specialità di Alex, il marchio di fabbrica di tante sue magìe. «I poteri del numero 10 e della fascia!» ha risposto Paulo, che ha vissuto la notte di coppa Italia da capitano, un ruolo che lo inorgoglisce e responsabilizza ulteriormente.
Ma c’è di più. Perché la doppietta all’Udinese non rappresenta soltanto i primi due gol del 2020 del Diez ma certifica anche un record: Dybala è l’unico in Italia ad aver segnato in quattro competizioni differenti in questa stagione. Campionato (5 volte), Champions League (3), Supercoppa Italiana (una) e adesso anche Coppa Italia. Il parziale dice 11 gol in tutto: in 25 presenze ha già superato il bottino della scorsa stagione, 10 reti (in 42 partite). Come è cambiato il mondo di Paulo: un anno fa, dopo essere arrivato a questo periodo con sette centri all’attivo, si è progressivamente avvitato in una spirale di difficoltà, intristito e lontano dalla porta. Tuttocampista, come lo vedeva Allegri, ma senza gol all’ombra di re Ronaldo. Poi è arrivata l’estate con le sirene di mercato che sono diventate tormenti. Dybala era stato messo sul mercato, è stato a un passo dall’addio in direzione Inghilterra, ma ha rifiutato Manchester United e Tottenham scegliendo di restare in bianconero, di provare a convincere Sarri a dargli una nuova chance. E ha avuto ragione. Il percorso è stato ad ostacoli, ma ora la Joya si è preso la scena. Ha avuto fiducia dal nuovo allenatore e si è affrancato dal “peso” della presenza di Cristiano. Brilla con e senza il fenomeno al suo fianco. Con Higuain l’intesa è naturale; l’aggiunta dell’ingrediente CR7 è il tocco che fa sognare il popolo juventino, specie in ottica europea. Intanto Paulo segna, diverte e si diverte e vince. Il successo sull’Udinese è la vittoria numero 150 da quando è in bianconero, dall’8 agosto 2015 (data del suo debutto) ad oggi, in tutte le competizioni. Centocinquanta vittorie in 207 presenze, il 72,5% delle partite giocate. Nessun giocatore che milita in Italia ha toccato questa quota: Bonucci è a 139, Pjanic a 136, Callejon a 134, Higuain a 132. Adesso c’è un nuovo traguardo all’orizzonte: i 90 gol in bianconero. Ne manca soltanto uno a Paulo per fare cifra tonda e scrivere un’altra pagina di storia. Accadrà già contro il Parma?
Dalle sirene estive del mercato ai 2 gol all’Udinese: storia di un talento rinato