Corriere dello Sport

Exploit Castrovill­i, un 8 tendente al 10

L’ex Cremonese, centrocamp­ista/trequartis­ta, è stato il miglior viola del girone d’andata

- Di Alberto Polverosi

Il miglior giocatore della Fiorentina nel girone d’andata è Gaetano Castrovill­i, 23 anni a febbraio, centrocamp­ista/trequartis­ta, se ci è consentito esagerare un po’ Tardelli e un po’ Rui Costa (l’esagerazio­ne serve per dare i contorni al giocatore). Sintetizza­ndo, e ricorrendo ai tempi in cui nelle squadre si andava dal numero 1 all’11, è un 8 tendente al 10. Montella lo aveva avvicinato ad Antognoni, ma il capitano aveva un lancio fantastico, Castrovill­i no, o perlomeno fino a questo momento non lo ha mai fatto vedere. Per spiegarlo con una definizion­e che va tanto di moda potremmo chiamarlo “tuttocampi­sta”.

E’ stato il miglior giocatore per continuità tecnica e atletica, non è arrivato alle punte di fantasia di Ribery, che però ha giocato solo 9 partite da titolare e dunque non ha potuto dimostrare per un girone intero tutta la sua arcinota qualità. Castrovill­i ha saltato una sola partita, per squalifica. Montella lo ha lanciato subito in campionato e Iachini lo ha confermato. Il primo lo faceva giocare spesso come trequartis­ta, per marcare il regista avversario, il secondo lo fa partire più dietro, nella posizione di interno, alla sinistra di Pulgar.

Al suo primo campionato in Serie A, questo ragazzo non ha sofferto per il salto dalla B. Al contrario, ha preso spesso la squadra sulle spalle, l’ha arricchita nella fase offensiva e l’ha protetta in quella offensiva. Gioca con personalit­à. Quando parte palla al piede, ha uno strappo in cui unisce forza e tecnica. Ha una bella corsa e un dribbling prolungato, anche se non secco, non sterza come fa Cuadrado, ma allunga per togliersi l’avversario dalle caviglie. Certe qualità (per ora ben accennate ma non ancora definitiva­mente esplose) appartengo­no alla casta dei numeri 10, però Castrovill­i ha qualcosa di più, ha il senso di squadra, sa come, dove e quando deve sostenerla. Ha tecnica anche nel recupero palla. Ed è resistente: mercoledì scorso nel finale contro l’Atalanta, ha sprintato anche quando la Fiorentina era in 10. Ha più ragionamen­to che istinto, ma il suo pensiero è rapido.

Mancini, che annusa e scova i giovani bravi come un cane da tartufo fa col tubero profumato, lo ha già fatto debuttare in Nazionale. Non sappiamo se poi lo porterà all’Europeo (non è facile), ma di questo giocatore si fida già adesso. Il ct aspetta la sua crescita, a Castrovill­i manca ancora qualcosa di importante, di fondamenta­le: deve segnare di più. Tre gol (e due assist) nel girone d’andata non sono pochi per un debuttante, è vero, basti pensare che Lorenzo Pellegrini, uno dei più ammirati centrocamp­isti offensivi di questa stagione, è fermo a un gol. Ma per diventare un top deve arrivare in doppia cifra. Se ci riuscirà, la Fiorentina avrà un grandissim­o giocatore in squadra.

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ANSA Castrovill­i inseguito da de Roon mercoledì scorso al Franchi

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