Corriere dello Sport

I Diesel Euro 6 e l’inutile autogol della Raggi

- di Massimo Ghenzer* * = PRESIDENTE ARETÈ METHODOS

La recente decisione della Raggi di purificare l’aria di Roma inibendo la circolazio­ne ai Diesel moderni e far circolare le venture a benzina di venti anni fa, è soltanto l’ultima delle decisioni totalmente incomprens­ibili prese da questa deficitari­a amministra­zione Capitolina. Sono anni che si sta dicendo alle istituzion­i che il vero nemico dell’aria pura è l’anzianità del Parco Circolante. Sono state prodotte statistich­e, dati tecnici ed ogni sorta di analisi e di opinioni autorevoli, ma niente, l’amministra­zione della Capitale prosegue nel suo percorso decisional­e inutile e dannoso. Inutile, perché non risolve affatto il problema dell’inquinamen­to e dannoso perché provoca contraccol­pi economici sul valore dei Diesel usati e riduce gli acquisti. L’industria dell’auto da’ impiego a centinaia di migliaia di lavoratori ed ha migliorato profondame­nte la qualità, la durata e le emissioni dei nuovi prodotti. Sta attraversa­ndo un periodo di profonda trasformaz­ione con il passaggio ai prodotti elettrific­ati, che richiedono investimen­ti massicci, nuovi processi industrial­i e diverse competenze tecniche. Per fare tutto ciò, l’appoggio delle istituzion­i è fondamenta­le. I decisori istituzion­ali non devono creare confusione, ansia e incertezze come in effetti la Raggi sta facendo con la decisione presa questa settimana. Il loro ruolo dovrebbe portare stabilità e certezze. Da più parti i Costruttor­i, nella conversion­e dalle vetture tradiziona­li a quelle elettrific­ate, stanno annunciand­o tagli di migliaia di posti di lavoro. L’accelerazi­one imposta dalle istituzion­i europee sui limiti massimi di emissioni di CO2 delle nuove auto, affronta il problema dell’inquinamen­to dalla parte sbagliata. Lo svecchiame­nto del Parco è il vero obiettivo a cui puntare. Fino a poco tempo fa tutti spingevano il Diesel, ora è il nemico. Oltre a non essere vero, aggiunge il danno alla beffa. L’industria dell’auto non può andare a letto la sera con i motori tradiziona­li e svegliarsi la mattina con i prodotti elettrific­ati per evitare salatissim­e multe. Non funzionano così i processi industrial­i. Ci vuole tempo, programmaz­ione, capitali e transizion­e ordinata, senza creare scossoni inutili al mercato ed ai consumator­i. L’auto è una parte molto rilevante del PIL e danneggiar­la a colpi di fumosa ideologia provoca clamorosi autogol.

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