I Diesel Euro 6 e l’inutile autogol della Raggi
La recente decisione della Raggi di purificare l’aria di Roma inibendo la circolazione ai Diesel moderni e far circolare le venture a benzina di venti anni fa, è soltanto l’ultima delle decisioni totalmente incomprensibili prese da questa deficitaria amministrazione Capitolina. Sono anni che si sta dicendo alle istituzioni che il vero nemico dell’aria pura è l’anzianità del Parco Circolante. Sono state prodotte statistiche, dati tecnici ed ogni sorta di analisi e di opinioni autorevoli, ma niente, l’amministrazione della Capitale prosegue nel suo percorso decisionale inutile e dannoso. Inutile, perché non risolve affatto il problema dell’inquinamento e dannoso perché provoca contraccolpi economici sul valore dei Diesel usati e riduce gli acquisti. L’industria dell’auto da’ impiego a centinaia di migliaia di lavoratori ed ha migliorato profondamente la qualità, la durata e le emissioni dei nuovi prodotti. Sta attraversando un periodo di profonda trasformazione con il passaggio ai prodotti elettrificati, che richiedono investimenti massicci, nuovi processi industriali e diverse competenze tecniche. Per fare tutto ciò, l’appoggio delle istituzioni è fondamentale. I decisori istituzionali non devono creare confusione, ansia e incertezze come in effetti la Raggi sta facendo con la decisione presa questa settimana. Il loro ruolo dovrebbe portare stabilità e certezze. Da più parti i Costruttori, nella conversione dalle vetture tradizionali a quelle elettrificate, stanno annunciando tagli di migliaia di posti di lavoro. L’accelerazione imposta dalle istituzioni europee sui limiti massimi di emissioni di CO2 delle nuove auto, affronta il problema dell’inquinamento dalla parte sbagliata. Lo svecchiamento del Parco è il vero obiettivo a cui puntare. Fino a poco tempo fa tutti spingevano il Diesel, ora è il nemico. Oltre a non essere vero, aggiunge il danno alla beffa. L’industria dell’auto non può andare a letto la sera con i motori tradizionali e svegliarsi la mattina con i prodotti elettrificati per evitare salatissime multe. Non funzionano così i processi industriali. Ci vuole tempo, programmazione, capitali e transizione ordinata, senza creare scossoni inutili al mercato ed ai consumatori. L’auto è una parte molto rilevante del PIL e danneggiarla a colpi di fumosa ideologia provoca clamorosi autogol.