Corriere dello Sport

Mi insultano? So’ popolare

- Luca Ghimenti hotmail.it

Caro Cucci, ho letto l’articolo del bravo Alessandro Barbano su il “Diritto” all’insulto... Premesso che negli stadi, purtroppo, ancora impera l’ignoranza che va a braccetto con la cattiveria vorrei dire la mia (ancora una volta) su Gian Piero Gasperini. Mi stupisce quando dice che lui non ha offeso nessuno ma, anzi, ha subito diversi improperi quali “figlio di...” (mi piace la versione inglese SOB; ndr). Ora mi e le chiedo: secondo lei dare del simulatore ad un calciatore non è da considerar­si offensivo? Non è come appellare un allenatore che so... acchiappab­ischeri, inteso come uno che vende fumo? (...). Comunque le offese in generale non vanno bene, a nessun livello, e torno a quello che ho detto all’inizio: negli stadi, nella vita comune, sulle strade, è sempre più presente l’ignoranza, l’arroganza, la mancanza di rispetto. Vige la legge del menefreghi­smo...

Caro Luca, ho tagliato per non finire in note autobiogra­fiche. Barbano ottimo. Come sempre. Io ho avuto anche reazioni normali a queste vicende. Ad esempio: i protagonis­ti sono pagati anche per gli insulti che ricevono. Io ne ho colleziona­ti a migliaia. Gratis. Un giorno il vecchio Ezio De Cesari, insultato con nome e cognome da alcuni tifosi mentre andavamo allo stadio, mi disse allegro davvero: «Italo, so ‘popolare!».

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