ROMA, ORA SARRI
Coppa Italia: doppietta di Pellegrini, 2-0 a Parma I giallorossi nei quarti con la Juve. Preso Ibañez
La Roma si “regala” la Juve che affronterà mercoledì a Torino per i quarti di finale di Coppa Italia, con la possibilità di prendersi la rivincita dieci giorni dopo la sconfitta in campionato. La squadra di Fonseca ha battuto il Parma grazie alle reti di Pellegrini, il suo miglior giocatore, alla prima doppietta in giallorosso. Come promesso alla vigilia, il tecnico portoghese non ha preso sotto gamba la competizione, mandando in campo la migliore formazione. La Roma ha vinto la prima partita del 2020 e ha dato un segnale di vitalità nel momento più difficile della stagione, dopo due sconfitte consecutive e la perdita di Zaniolo. Una vittoria arrivata anche grazie a un cambio di modulo che premia la capacità dell’allenatore di far fronte ai tanti infortuni che anche quest’anno stanno condizionando la Roma.
CAMBIO DI MODULO. Il Parma ha lasciato fuori sei titolari, in panchina con D’Aversa. Fonseca invece ha mandato in campo la migliore formazione, con tre cambi rispetto alla partita di domenica contro la Juve: Kalinic al posto dello squalificato Dzeko; Cristante, appena recuperato, per lo stanco Veretout, Ünder che ha provato a non far rimpiangere Zaniolo, che rivedremo ormai nella prossima stagione. Ma il tecnico portoghese ha presentato una Roma nuova, addirittura inedita in chiave tattica: 3-33-1, per tentare di risolvere i problemi affiorati con l’anno nuovo. Così Cristante ha giocato in linea con Mancini e Smalling, al centro, sempre molto basso, con il compito di cominciare l’azione da dietro. Florenzi, Diawara e Kolarov a fare filtro a centrocampo; Ünder, Pellegrini e Perotti molto vicini a Kalinic, per dare sostegno al centravanti di scorta. L’idea di Fonseca, che era stata presa in considerazione nella settimana prima della Juve, per poi essere accantonata, è stata quella di garantire la costruzione del gioco dal basso, uno dei dogmi del calcio del portoghese e nello stesso tempo non lasciare troppo isolato un attaccante che non segna da un anno.
NECESSITÀ. L’innegabile involuzione della Roma evidenziata nelle ultime due partite ha portato Fonseca a cambiare, anche perchè davanti ha dovuto rinunciare ai due migliori interpreti: Dzeko e Zaniolo. Dopo aver perso il migliore giovane italiano il tecnico portoghese ha capito che deve trovare nuove soluzioni. La squadra è sembrata più compatta, ha fatto sempre la partita contro le riserve emiliane. Al Parma ha concesso pochissimo: quando si è distesa veloce in contropiede, la difesa ha fatto scattare sempre il contropiede. La squadra di D’Aversa domenica farà visita alla Juventus campione d’inverno e ha preferito far riposare i suoi uomini migliori, ma la qualificazione è stata in ballo quasi fino alla fine.
Regolamento
Quarti di finale in gara unica. In semifinale chi ha il numero di tabellone più basso giocherà il ritorno in casa; se si affrontano due formazioni di A, di cui una testa di serie, il sorteggio stabilirà chi gioca il ritorno in casa. Finale in gara unica a Roma.
DOPPIO LORENZO. Dopo un primo tempo ordinato ma senza grandi occasioni da gol, all’inizio della ripresa la Roma è passata in vantaggio con un gran gol di Pellegrini, che nella prima parte della gara era stato controllato bene da Scozzarella. L’azione è stata avviata da Kolarov, l’azzurro ha scambiato nello stretto con Kalinic e ha battuto Colombi da dentro l’area. Il Parma è stato pericoloso pochi minuti dopo con Inglese, subentrato a Cornelius, ma Lopez è stato bravo a neutralizzare il tiro da pochi passi. Con il passare dei minuti Kalinic si è svegliato dal torpore e dopo l’assist per Pellegrini è andato anche vicino al gol. La Roma ha cercato il raddoppio più insistentemente e lo ha trovato su calcio di rigore, realizzato ancora da Pellegrini, per un fallo di mano di Barillà sul cross di Florenzi. Nella ripresa D’Aversa ha inserito Iacoponi e Kulusevski dopo Inglese, ma la Roma ormai aveva messo al sicuro la qualificazione. Così negli ultimi minuti c’è stato spazio anche per Bruno Peres, accolto dagli applausi dei tifosi dopo un anno e mezzo in esilio senza fortuna in Brasile.