È BERARDI L’UOMO IN PIÙ TORINO KO
Il Sassuolo torna a vincere dopo tre ko di fila Non doveva nemmeno giocare, poi dopo la cancellazione della squalifica ha ribaltato il Torino
Vince chi sceglie di giocare a calcio, sempre e comunque; vince chi ha un’idea forte e non la ripudia anche se il momento è delicato e le tre sconfitte consecutive hanno incrinato la classifica e smorzato l’entusiasmo. Vince il Sassuolo, vince De Zerbi (scatenato a fine gara contro un tifoso), che finalmente ha trovato una squadra capace di soffrire senza smarrirsi. Perde chi non sa gestire la partita, chi lascia che siano sempre gli avversari a decidere il ritmo; perde chi ha un atteggiamento impolverato, di chi lucra su ogni respiro e non ha - non diciamo una visione - ma nemmeno un orizzonte a cui tendere. Perde il Toro, perde Mazzarri e perde male, con una ripresa anonima, sbagliata, incongrua. Vince anche - va detto - la qualità degli interpreti, vedi alla voce Boga e Berardi, ieri protagonisti assoluti con le loro giocate. Il francese di origini ivoriane inventa un gol dal nulla: tunnel a Rincon e botta all’incrocio da venti metri. Un capolavoro di balistica, ma è la preparazione al tiro e la testa che si alza a inquadrare la porta - che fa la differenza. Boga si confermerà baciato dalla grazia del dio del pallone poco più di dieci minuti dopo: punta De Silvestri, accelera, lo supera e crossa a rientrare. Berardi è lì, piattone sinistro e 9° gol in campionato. A proposito di Berardi: è questa la stagione della sua definitiva maturità, si fa carico della responsabilità di tutti, è sempre più determinante, ha eliminato i nervosismi che prima lo penalizzavano.
RIBALTONE DI QUALITA'. E dunque il Sassuolo ribalta il Toro, va in svantaggio ma non si deprime, bracca gli avversari e poi li supera. E lo fa attraverso il gioco, un palleggio che parte dal basso e che ha in Locatelli il suo faro. Il ct Mancini - in tribuna al Mapei - avrà preso nota: il centrocampista ha una facilità di gioco e una sicurezza che impressionano. Ora la classifica è più consona ad una squadra che in questa stagione ha buttato via per peccato di gioventù e poca esperienza - almeno 5-6 punti. Il Torino invece cicca ancora il salto di qualità. La finestra Europa si richiude, i risultati di oggi rischiano di peggiorare ancora la situazione di una squadra che ha già perso 10 partite, tantissime davvero. I granata arrivavano all’appuntamento sull’onda delle due vittorie consecutive in campionato (il colpo all’Olimpico con la Roma, poi il Bologna) e della qualificazione ai quarti di Coppa Italia, ai rigori col Genoa; ma una volta saliti sul piedistallo - dopo l’autogol di Locatelli su tiro di Rincon - si sono fermati, spaesati e confusi. E il gol sbagliato da Verdi poco prima dell’intervallo è parso come la fine improvvisa di un capitolo di un romanzo. Alla pagina successiva - dopo l’intervallo Mazzarri (fischiato dai suoi tifosi) ha perso il Toro, il Sassuolo è salito in cattedra e ha visto premiati i suoi sforzi. E di capitolo ne è cominciato un altro. Tutto neroverde. ©RIPRODUZIONE RISERVATA