Corriere dello Sport

«Lecce mio, ti voglio bene ma devo proprio batterti»

Conte: «Qui sono nato e diventato uomo però ora conta il presente»

- And.ram. di Andrea Ramazzotti

INVIATO A FERNO - Antonio Conte ha la tentazione Alexis Sanchez per il match di oggi. Già dal 1'? Quasi certamente no, ma intanto ieri il cileno è stato provato anche insieme a Lukaku e Martinez. E a un certo punto della seduta ha firmato pure un gran gol con una "botta" da fuori che ha strappato l'applauso dei compagni. L'ex United, che ha firmato la sua prima rete in A proprio contro il Lecce, insomma sta tornando dopo l'infortunio e ha fame. Avrà a disposizio­ne uno scampolo di partita nella ripresa? Chi invece non ci sarà è Vecino, non al top dopo il fastidio al polpaccio, ma soprattutt­o distratto dal mercato. Out pure Asamoah, in gruppo ma a corto di condizione, e D'Ambrosio. Tra i convocati mancano infine i nomi di Young, lasciato ad allenarsi ad Appiano, di Politano e di Gagliardin­i, out a causa di infiammazi­one all'avampiede destro. Recuperato Borja Valero che aveva accusato venerdì un fastidio a un polpaccio. Capitolo formazione: al netto della sorpresa Sanchez, Godin è in vantaggio su Bastoni che in settimana ha avuto la febbre. Torna a giocare il centrocamp­o "titolare" di settembre (BarellaBro­zovic-Sensi). L'Inter avrà il lutto al braccio per la scomparsa di Anastasi e verrà osservato un minuto di silenzio. Ieri all'arrivo del pullman nel ritiro a Galatina presenti tanti tifosi e accesi fumogeni.

Per Antonio Conte non sarà una partita come le altre quella di oggi pomeriggio a Lecce, ma il risultato dovrà per forza essere lo stesso che tante volte i suoi hanno ottenuto nel girone d’andata ovvero la vittoria. Anche nella città pugliese dove è nato e cresciuto, l’ex ct non potrà dar spazio ai suoi sentimenti. Lo ha chiarito lui stesso nella conferenza stampa di ieri, aperta con il ricordo di Anastasi («Ho avuto il piacere di conoscerlo ed era una grande persona») e costellata di inviti per i suoi.

LA MIA LECCE. L’ex allenatore del Chelsea ha iniziato proprio dal suo passato. «Tornare a Lecce per me è sempre una grande emozione perché è la città dove sono nato, cresciuto e diventato uomo. Lì ho tutti i parenti: mamma, papà e gli altri. Al Via Del Mare ho iniziato la mia carriera, ho fatto tanti anni (6 e mezzo tra A e B: in tutto 99 presenze e 1 rete, ndi) e il Lecce mi ha permesso di esordire in Serie A. Quell’esperienza per me resterà nel mio cuore per sempre, ma durante i 90’ saremo avversari e cercherò di vincere». Per la formazione di Liverani ha mostrato grande apprezzame­nto: «Sta facendo il suo percorso: il Lecce è partito per lottare per non retroceder­e e credo che abbia disputato ottime gare cercando di arrivare al risultato tramite il gioco. Se il campionato fosse finito ora, sarebbe salvo. Hanno un ottimo allenatore e una buona squadra per centrare l’obiettivo. Auguro loro tutto il meglio, magari dopo la sfida contro di noi».

PROVA DI MATURITA’. Conte ha proseguito mettendo in guardia i suoi: «Di abbordabil­e questo incontro non ha niente. E’ la prima partita del girone di ritorno e dobbiamo avere la stessa determinaz­ione, la stessa voglia e la stessa concentraz­ione delle ultime gare. Bisogna alzare la soglia dell’attenzione e poi tenerla altissima. Parlo sempre di stabilità e di dare segnali di concretezz­a in tutto. Mi aspetto questo anche stavolta».

Al Via Del Mare non ci saranno Young («Resterà ad Appiano a lavorare per esserci contro il Cagliari. Uno nel suo ruolo problemi di adattament­o non ne avrà») e Politano («Con lui e Spinazzola è stata fatta una scelta tecnica, ma per quello che è successo dovete chiedere ad altri. Ora Politano tornerà qua e la situazione andrà gestita. Nella sua testa era già della Roma. Da qui al 31 vedremo quello che succederà»), ma di mercato ha preferito non parlare: «Se mi aspettavo qualche rinforzo in più? Andremo a Lecce con i giocatori che conoscete e sono contento di questo».

GAP DA CHIUDERE. Impossibil­e non parlare dell’inseguimen­to alla Juve. «Nel girone di ritorno dalla squadra mi aspetto la stessa disponibil­ità avuta finora. Ripetere quello che abbiamo fatto nell’andata sarà molto molto difficile, ma l’unico modo in cui possiamo riuscirci è allenandoc­i ancora di più e facendo le cose con la stessa predisposi­zione mentale». Quando il mercato sarà chiuso, poi, per lui le difficoltà diminuiran­no: «Questo è il periodo più difficile per un allenatore perché devi gestire tante situazioni che escono sui giornali. Bisogna confidare nella bravura dei ragazzi e nella loro concentraz­ione».

«Di abbordabil­e non c’è niente Parte il ritorno: serve concretezz­a»

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GETTY Antonio Conte, 50 anni, leccese di nascita, anche calcistica
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GETTY Alexis Sanchez, 31 anni

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