L’ALLARME DI FONSECA
«Sono preoccupato perché davanti non ho alternative. Serve un’ala per sostituire Zaniolo: la verità è che Politano era l’uomo giusto...»
Aiutami, Roma. La rotellina dell’allarme comincia a girare all’ora di pranzo, prima che la squadra si imbarchi per Genova, quando Paulo Fonseca entra nella sala stampa di Trigoria. Il tempo di sistemare il microfono, che gli è caduto facendolo sorridere, poi il concetto emerge nitido: «Sono preoccupato, devo essere onesto. Giocheremo contro il Genoa con tre attaccanti contati dietro alla prima punta (Dzeko, ndr): Ünder, Pellegrini e Kluivert. Non ho altre soluzioni perché ai vari infortuni si è aggiunto anche Perotti, che ha preso un colpo e probabilmente non potrà essere convocato neppure per la partita di mercoledì a Torino».
LA SPERANZA. Per fortuna è gennaio, purtroppo è gennaio: «Al mercato chiediamo un’ala che possa sostituire Zaniolo. Solo questo. Volevo Politano, questa è la verità. Ma non è arrivato, quindi dobbiamo lavorare su altre soluzioni». Esclude un ritorno di fiamma per Politano, dopo la rumorosa rottura con l’Inter: «Non ci stiamo pensando più. Non conosco i dettagli della trattativa ma mi fido di Fienga e Petrachi. Se la società ha deciso di non accettare certe condizioni, sicuramente ha fatto la scelta giusta». In realtà, come leggete in un’altra pagina, la partita è ancora molto aperta.
VAI LEO. Almeno un problema si è risolto: con Florenzi e Kolarov squalificati, torna disponibile un terzino che era stato venduto. «Spinazzola giocherà, con Santon dall’altra parte - chiarisce Fonseca - Leonardo sta bene, si è allenato con noi. Ed è felice». Viene da ripensare al famoso sorriso, sfoggiato due giorni fa a Fiumicino al rientro da Milano. Forse, in questa vicenda assurda, l’unico davvero contento è Spinazzola, che non moriva dalla voglia di lasciare la Roma.
STOP. Per chiudere l’argomento mercato, che di solito Fonseca non affronta così apertamente, esclude altre operazioni: «Cetin resterà con noi. E’ meglio così, non è in discussione una sua partenza, anche solo in prestito. Non sono alle viste altre cessioni in questo momento: Pastore, Perotti, Juan Jesus. Sono giocatori della Roma».
L’AVVICINAMENTO. Per quanto riguarda gli impegni della squadra, Fonseca avverte il pericolo di pensare poco al Genoa e troppo alla doppia sfida a Juventus e Lazio tra Coppa Italia e campionato: «Comincia una settimana importante per la Roma. Abbiamo motivazioni e fiducia, cercheremo di migliorare nella finalizzazione nonostante i tanti assenti. Non è facile». Saranno dieci gli indisponibili a Marassi, compreso il secondo portiere Mirante che si è fermato in extremis.
DISAMINA. Non si interessa invece al calendario, che per i bizzarri incastri televisivi costringerà la Roma a giocare sempre in serale (o al massimo alle 18) fino all’undicesima giornata di ritorno: «Per me la cosa fondamentale è evitare di giocare due partite con meno di 72 ore di riposo». Succederà proprio oggi a Genova, dopo la vittoria di Parma in coppa: «Il resto non mi interessa, sinceramente. Andremo in campo quando ci dicono di farlo». La chiusura è dedicata alla sua evoluzione professionale: «Contro il Genoa torneremo a schierare il modulo tradizionale. Ma devo ammettere che in Italia mi sto divertendo molto a cambiare siste
«Cetin resterà sicuramente, non sono previste altre cessioni»
«Abbiamo fiducia e motivazioni anche se dobbiamo contare tanti infortunati»
«Contro il Genoa torniamo al modulo tradizionale, però cambiare mi piace»
ma di gioco. Quando ho cominciato ad allenare ero convinto che fosse sbagliato correggere la disposizione tattica a seconda delle situazioni mentre qui ho capito che è un arricchimento prezioso». In definitiva, gli scappa una risata: «Il calcio italiano mi sta migliorando. Dopo aver concluso la mia esperienza in Serie A sarò pronto per affrontare qualunque sfida».