È emergenza: 10 assenti
ROMA - Dieci assenti, tra infortuni e squalifiche. Più tre giocatori che non sono al cento per cento: non è la situazione ideale per giocare una partita molto importante. Paulo Fonseca conta gli arruolabili e ne può convocare solo 18 per Genova, compreso il giovane Cardinali che sarà il terzo portiere. Cristante andrà in panchina perché «dopo un grave problema fisico non può reggere due partite in poche ore», lasciando spazio a Veretout in coppia con Diawara a centrocampo. In più, a causa delle squalifiche di Florenzi e Kolarov, è costretto a chiedere 90 minuti di affidabilità a Santon, che non gioca dal 6 dicembre a causa di una brutta lesione muscolare.
LA STELLA. E non è tutto: Loreno Pellegrini, che sarà il faro della squadra a tre giorni dalla doppietta di Parma, dovrà sopportare un po’ di fastidio a un ginocchio, determinato giovedì da un duro contrasto negli ultimi minuti, e garantire qualità offensiva.
PREOCCUPAZIONE. Dell’escalation di infortuni, che ieri ha escluso Perotti dalla domenica da ex a
Marassi, la Roma è molto preoccupata. E’ difficile mantenere competitività quando vengono a mancare tanti giocatori nello stesso periodo. Era successo in realtà anche a ottobre, ma in quel momento Fonseca inventò la mossa Mancini a centrocampo recuperando equilibrio tattico. Stavolta, dopo l’esperimento vincente del 3-3-3-1 a Parma, non sembra intenzionato a stravolgere lo spartito. Ma avrà davvero poca scelta a partita in corso con i cambi. L’unico offensivo è Kalinic, che proprio a Genova si infortunò gravemente nel primo tempo contro la Sampdoria. Promosso dall’allenatore dopo la discreta partita di Parma, è pronto ad affiancare Dzeko nella ripresa in caso di necessità.