Nicola: Gara difficile, conto sui nostri tifosi
GENOVA - Volume al massimo e accendiamo il Ferraris, la salvezza passa da qui: «Ballare senza la musica, come si fa? Le due cose sono inscindibili. E' davvero bellissimo il piacere che si prova quando sei sostenuto dalla propria gente». Ha ragione Davide Nicola, il salotto di casa può essere fondamentale e da lì si deve iniziare la costruzione della rimonta salvezza per il Genoa. Puntiamo sull’effetto Ferraris, lo stadio amico dovrà diventare il primo alleato. E bisogna farlo già da oggi al cospetto di una Roma che fa paura, ma non si possono lasciare altri punti sul cammino: «Hanno giocatori forti, un ottimo allenatore e riescono ad interpretare le partite conservando sempre una struttura ben definita che poi cambia a seconda di chi gioca. Ho visto tutte le gare della Roma, fuori casa sta ottenendo numeri importanti: 5 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta», spiega ancora Nicola. Che chiede ai suoi allievi di «arrivare il prima possibile a un’identità certa e penso che la troveremo». E sottolinea anche un altro aspetto, sempre dritti verso l’obiettivo salvezza con una precisa convinzione: «Voglio che i ragazzi credano nel proprio lavoro così come io credo ciecamente nel mio. Ciò che conta è il percorso e la capacità di concentrarsi su quello. Lavoro, serietà, dedizione, voglia di rappresentare i nostri colori e i tifosi che ci daranno una mano sicuramente». Un messaggio chiaro e guai a pensare che qualche fischio possa mandare in tilt il Grifone: «La gente può darci una mano sia esaltandoci oppure mettendoci in condizione di beccarci magari qualche fischio: non deve essere visto come qualcosa che dia fastidio. Insieme possiamo essere una forza incredibile, ma solo attraverso il lavoro». E c’è voglia di fare l’impresa nell’ambiente genoano, uniti verso l’obiettivo mentre c’è tutto un capitolo a parte da spiegare sulla contestazione della Gradinata Nord nei confronti del presidente Enrico Preziosi. Ieri pomeriggio corteo dallo stadio verso via Palestro dove il 7 settembre 1893 venne firmato l’atto di nascita del club più antico d’Italia. Erano almeno 500, striscioni e cori contro il patron genoano: la rottura è sempre più netta con Preziosi.