Corsa salvezza: il Lecce supera la Spal di Di Biagio (2-1), colpo grosso del Genoa a Bologna (3-0)
Soumaoro, Sanabria e Criscito: il Genoa espugna il Dall’Ara Due espulsi, Sinisa esce furioso
Lasciamo stare l’Europa, il Bologna non ha per il momento queste potenzialità, ma di contro ha tutti i mezzi per battere quanto meno i record degli ultimi venti anni come piazzamento in classifica, e siamo certi che Sinisa picchierà forte su questo tasto fino agli ultimi attimi del campionato. Contro il Genoa ha attraversato una brutta serata, inutile nasconderlo, ed è stata una doccia estremamente gelata anche per la gente, ma lo 0-3 finale è stata una punizione troppo severa. Tra l’altro anche figlia di una brutta entrata di Schouten su Behrami al minuto 33 del primo tempo che ha costretto il Bologna a vivere una bella fetta di partita in inferiorità numerica. Va sottolineato anche un altro particolare: ha vinto la fame, quasi la disperazione del Genoa dopo la vittoria del Lecce contro la Spal, perché quando giochi per salvarti hai sempre qualcosa in più da dare rispetto a chi vuole costruire l’impresa di agguantare l’Europa, senza crederci più di tanto. Alla fine la curva ha applaudito Mihajlovic e la sua squadra, ed è da qua che deve ripartire sabato contro l’Udinese.
SCHOUTEN CHE HAI FATTO. Che il Genoa fosse più dentro la partita del Bologna lo abbiamo capito da subito, ma è evidente che poi gli episodi siano stati decisivi sia ai fini del risultato che della prestazione dei rossoblù. Che dopo essere andati sotto per un gol di Soumaoro si sono ritrovati a giocare con l’uomo in meno per un fallo assurdo di Schouten su Behrami. Va detto che pochi attimi prima Mihajlovic aveva protestato nei confronti di Massa per un paio di decisioni che non riteneva corrette, ma sul rosso al ragazzo olandese no, non ha potuto dire niente, tanto è stato evidente. Da quel momento in poi il Genoa, che nei primi minuti aveva perso per infortunio Pandev rilevato da Pinamonti, è stato bravo a gestire le giocate piene di rabbia ma anche confuse del Bologna, che non è mai riuscito a trovare il bandolo della matassa per arrivare nei pressi di Perin. Con Svanberg che è andato a giocare al posto di Schouten, i rossoblù si sono fatti infilare per la seconda volta: certo, qualcosa del suo il Bologna ce lo ha messo di nuovo, ma va dato anche grande merito a Sanabria, che dopo una corsa di una cinquantina di metri ha battuto in diagonale Skorupski. La prima parte è finita qua, con Sinisa che è andato a cantarne quattro a Massa.
UNA PUNIZIONE PESANTE. Nella seconda parte Nicola ha tolto Ankersen, ammonito, per fare entrare il difensore Goldaniga poi al minuto 16 ecco che sono arrivate le variazioni di Mihajlovic. Che ha tolto Bani e Orsolini per far entrare Dominguez e Skov Olsen. Il Bologna ci ha provato a costruire un mezzo assalto al Genoa, ma dietro la squadra di Nicola non si è mai disunita, evidenziando sia la sua grande struttura fisica che la sua compattezza, di fronte ai pesi leggeri del Bologna. Che hanno fatto tanto movimento per non dare punti di riferimento, ma che al tempo stesso non hanno mai creato grattacapi seri a Perin, il quale ha continuato a fare lo spettatore non pagante in questa partita. L’ultimo quarto d’ora è cominciato con Cassata al posto dell’infortunato Radovanovic e con il Bologna che ha continuato a provarci nel tentativo di poter rivedere una fiammella in fondo al tunnel, ma un colpo di testa di Svanberg ha sfiorato il palo. A questo punto Sinisa ha buttato il cappello in aria non avendo più niente da perdere e ha inserito nella mischia anche il giovanissimo attaccante Juwara, un dicembre del 2001, al posto di Svanberg. Di sicuro al Bologna la buona volontà non è mancata, ma quando sei sotto di due gol e hai l’uomo in meno inevitabilmente fai fatica a creare ansie a una squadra che si gioca la vita. Una conclusione di Barrow è finita fuori di poco, poi Denswil ha commesso un fallo dentro l’area su Sturaro, secondo giallo e rigore che Criscito ha trasformato, punendo il Bologna più di quello che avrebbe meritato.