Corriere dello Sport

Gattuso che furia: Allan resta a casa

Alla vigilia della gara alla Sardegna Arena il tecnico alza la voce. E detta le regole

- di Antonio Giordano

Il tecnico: «Non si è allenato come dico io, vedremo per il Brescia» Indisponib­ili anche Milik, Koulibaly e Lozano: non hanno recuperato

«Koulibaly? Non si sente al top Problemi fisici per Milik e Lozano»

«Al Cagliari piace riempire l’area Dobbiamo stare molto attenti»

«Non è stato convocato perché non si è allenato come piace a me Avevo avvertito tutti: terminato il mercato si pensa al Napoli 24 ore al giorno. Bisogna pedalare»

Èscaduto il tempo e ora che si va incontro al futuro, bisogna costruirse­lo: a sessantase­i giorni di distanza dall’insediamen­to, da quell’istante in cui - fatalmente - sembra di essere immersi in una immensa luna di miele, Rino Gattuso strappa via la maschera, esce dal conformism­o, pure quello dialettico, e proietta il Napoli nel futuro, che comincia a Cagliari ma poi s’allunga sino a maggio. E stavolta ringhia, ma per davvero, affinché s’avverta nell’aria il timbro d’una voce possente, che non fa sconti, neanche a se stesso, e che suggerisce a modo suo quale sia l’orizzonte da inseguire.

Gattuso, fuori in quattro, ma con il rispetto che si deve a Milik, Lozano e Koulibaly sono le motivazion­i per l’esclusione di Allan che fanno rumore.

«Allan non è convocato perché non si è allenato come piace a me: ha fatto delle gran camminate e dunque è giusto che resti a casa. Niente polemiche, né ulteriori commenti: vediamo come preparerà la partita con il Brescia ed eventualme­nte rientrerà».

Questa scelta sa di spartiacqu­e. «Avevo avvisato: finito il mercato, bisogna pensare al Napoli per 24 ore al giorno. Io devo gestire un gruppo intero, non posso applicarmi su uno solo solo. E adesso bisogna pedalare».

Gli altri hanno problemi di natura fisica, invece.

«Koulibaly non si sente al 100%, Milik ha un’infiammazi­one a un ginocchio, Lozano una contrattur­a a un adduttore».

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offensiva di questa squadra? «Il calcio va vissuto nelle due fasi. Da quando sono qua, ho commesso un errore: tentare la pressione alta quando la palla ce l’avevano gli avversari. Ma non riusciamo a farcela. E allora inseguiamo un equilibrio».

Mertens per lei - giustament­e - è tanta roba.

«Può essere il valore aggiunto, ha giocate di grande qualità, vede la porta, è furbo e si sa muovere. Mi piace molto. Senza di lui abbiamo perso tanto».

Ripartirà dal tridente da favola...? «Ho calciatori forti in attacco e decido di partita in partita. In questo momento sto dando pochissimo spazio a Llorente - che è un grande profession­ista - e a Lozano. Ma voi, chiarament­e, parlate solo del sudamerica­no, che è costato 50 milioni. In Messico mi massacrano e va bene, vuol dire che non andrò laggiù in vacanza. Ma io devo pensare al bene della squadra e mi spiace per Fernando e per Hirving».

Allena una squadra «bipolare». «Siamo forti e facciamo tutto a mille all’ora, sono ragazzi che non mi danno mai modo di sbroccare. Ma a volte, la notte, sono lì con gli occhi spalancati, ho gli incubi, però c’è una spiegazion­e a certe pause: dobbiamo riflettere e non possiamo considerar­ci più forti degli avversari. Vorrei fare partite a campo aperto, ma oggi dobbiamo portare avanti un’altra strada».

Il Cagliari sa di trappola, come il Lecce.

«Fa un gioco che ci dà fastidio, riempiono sempre l’area, recuperano bene palla. Servirà molta attenzione».

Maranvuole­svoltare,ovviamente. «Sarà una sfida difficile ma pure noi abbiamo bisogno di vincere per dare continuità al successo con l’Inter».

Nel suo Napoli c’è sempre Demme...

«Calciatore importante, fa tanti chilometri e ci dà equilibrio: ma mi piace anche Lobotka, cui manca un po’ di condizione e devo essere bravo ad aumentarne il minutaggio».

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