LAZIO-INTER MEZZO SCUDETTO
Dalla sfida dell’Olimpico può uscire l’antagonista ai campioni della Juventus Inzaghi tenta il sorpasso e può sparigliare il duello in testa, Conte deve restare nella scia di Sarri. Le due migliori difese contro Immobile e Lukaku
Se Conte e Sarri si sono dati da mesi appuntamento all’Allianz Stadium il primo marzo, Inzaghi stasera all’Olimpico può irrompere sulla scena e sparigliare il duello. Lazio-Inter vale mezzo scudetto e il ruolo di antagonista principale della Juve, campione in carica da otto anni e non più invulnerabile, ma destinata ad allungare il passo almeno nei prossimi 180 minuti, favorita dal calendario: oggi il Brescia e sabato la Spal per risollevarsi dopo il ko di Verona. I bianconeri sono condannati a vincere per definizione. Conte, lo sfidante ufficiale, ieri si è attribuito il ruolo di outsider. Forse voleva alleggerire la pressione. E’ uscito dai gironi di Champions, ha perso in casa la semifinale di Coppa Italia con il Napoli, subire il sorpasso della Lazio sarebbe un disastro. Inzaghi e la sua banda di pirati, invece, vivono dentro una magìa, qualcosa di inatteso e non calcolato. Niente ossessioni. La Champions è un obbligo. Lo scudetto modello Leicester può diventare una meravigliosa opportunità, costruita con il sudore, il talento e un lavoro lungo quattro anni.
PERCORSO. Se le motivazioni fanno la differenza, Simone avrà ricordato ai suoi giocatori come persero il quarto posto, il 20 maggio 2018, proprio di fronte all’Inter e in circostanze irripetibili. E’ l’occasione giusta per la rivincita con gli interessi. Battere De Vrij, il simbolo dei sogni irrealizzabili per i tifosi laziali, avrebbe un significato doppio per Lotito e Tare, ma forse anche per Inzaghi e lo staff, che si sentirono traditi dall’olandese. Abbandonava la “comfort zone” di Formello, parole sue, per salire di categoria. Immobile, Luis Alberto e Milinkovic lo attendono alla resa dei conti e nello stesso stadio dove si consumò il sorpasso nerazzurro nell’ultimo quarto d’ora del campionato. E’ anche significativo che intorno ad Acerbi, il suo sostituto, Inzaghi abbia costruito la miglior difesa della Serie A: 20 gol incassati in 23 giornate, primato appena raggiunto, a testimonianza di come la crescita di una squadra passi attraverso il lavoro sul campo e non solo dal mercato. Luiz Felipe, Radu e Patric, davanti a Strakosha, sono gli interpreti che hanno permesso alla Lazio di incassare gli stessi gol dei colossi Skriniar, De Vrij, Godin e Handanovic, fuori per infortunio e rimpiazzato da Padelli. Stasera dovranno provare a fermare Lautaro Martinez e Romelu Lukaku, miglior marcatore del campionato fuori casa: il belga ne ha segnati 12 su 17 in trasferta, a dimostrazione di quanto aumenti la sua pericolosità in campo aperto. Sa costruire e vedere il gioco, non solo finalizzare.
NUMERI. Inzaghi può contare sulla cattiveria e il senso del gol di Immobile, capocannoniere della Serie A e in corsa per la Scarpa d’Oro: ha realizzato 15 su 25 reti all’Olimpico, il fortino della Lazio, imbattuta in casa (9 vittorie e 3 pareggi) e in assoluto da 18 giornate. L’Inter non è mai stata piegata in trasferta dall’inizio del campionato (9 vittorie e 2 pareggi) e non perde da 16 partite, l’unico ko a San Siro con la Juve. L’ultima sconfitta della Lazio, invece, risale al 25 settembre e proprio con i nerazzurri. Da allora Inzaghi ha infilato 14 successi e 4 pareggi per un totale di 46 punti, +5 rispetto alla Juve (41) e +7 sull’Inter (39) nello stesso arco temporale. La Lazio, con certi numeri, senza trascurare la qualità del gioco e del centrocampo più forte d’Italia, dopo aver battuto due volte la Juve non può più essere considerata un’intrusa. Resta l’esame Inter. Oggi, in un eventuale arrivo ex aequo in testa alla classifica, sarebbe prima in base alla classifica avulsa ricavata dai confronti diretti.
TATTICA. Conte giocherà a ripartire. Inzaghi non aspetterà, cercando di dominare e tagliare i rifornimenti a Lukaku e Lautaro. Dentro una partita in cui conteranno pressing e fisicità, un’altra chiave per lo scudetto sarà legata al mercato invernale. L’interventismo di Conte ha portato Young e Moses, due nuovi esterni per il 3-5-2, ma non Vidal. L’Inter ha investito su Eriksen, più complicato da inserire nel modulo. L’attendismo di Tare non ha prodotto rinforzi sulla fascia sinistra. La Lazio non rinnega le scelte, ma concede tempo: le chances scudetto passeranno anche dalla crescita di Jony, titolare all’improvviso. Lulic si è fatto male sul più bello. Non calcolare la crudeltà del calcio, a certi livelli, può essere un rischio.
Per la Lazio rivincita dopo lo spareggio Champions del 2018 La chiave mercato