Conte: «No al challenge». Gattuso: «A me piace»
- La possibile introduzione del Challenge Var divide gli allenatori. Lippi, Prandelli e Ranieri, che nei giorni scorsi si erano detti favorevoli, ieri sono stati raggiunti da Gattuso, mentre il partito dei contrari, al quale venerdì si era iscritto Gasperini, ha accolto Conte, Inzaghi e Maran. Neutro Iachini.
CONTEDURISSIMO. Il tecnico dell’Inter è stato il più perentorio di tutti: «Sinceramente il Challenge non mi piace. Io non devo… chiamare nessuno: se c’è una situazione chiara sotto gli occhi di tutti, la devono vedere loro (Var e Avar, ndr) perché noi allenatori abbiamo già tanti pensieri durante la gara. Ma la gente che sta lì cosa fa? A me capita di vedere le partite in tv e nel 95% dei casi le cose sono chiare. La chiamata del Var per i tecnici la trovo una cosa non utile. Le diverse valutazioni sui falli di mano? Ci sono state difficoltà oggettive e situazioni che hanno lasciato perplessità. Noi dobbiamo credere che ci sia sempre buona fede. Se non lo pensassimo, uno dovrebbe alzarsi e andare via perché la malafede non la puoi accettare».
IL NO DI INZAGHI E MARAN. La linea di Conte è stata sposata dall’allenatore della Lazio: «In questo momento lascerei tutto così com’è. Si è faticato, non nego anche personalmente, ad accettare il Var perché eravamo abituati a un altro tipo di calcio, ma ammetto che secondo me ha migliorato il gioco in determinate situazioni oggettive: non si può perdere uno scudetto oppure retrocedere per un fuorigioco di 3 metri». Contrario anche Maran: «Credo che un episodio visto in tv non possa prestarsi a più interpretazioni e dunque avere anche la possibilità del challenge non cambierebbe un granché».
GATTUSO PRO CHALLENGE. Ringhio invece ha accolto la possibile novità con il sorriso: «Io sono favorevole al Challenge e il Var mi piace. Il calcio è cambiato per tutti e deve cambiare pure per l’arbitro che a fine incontro penso debba parlare per spiegare, da professionista qual è, le sue scelte. Bisogna credere nell’operato del direttore di gara e, anche se qualche giovane si mette in difficoltà da solo, ci vuole un minuto per controllare un episodio in modo tale da recuperare l’eventuale errore ed evitare polemiche».
VIA LIBERA IACHINI, MA… Il tecnico della Fiorentina è stato invece più neutro: «Mi può anche stare bene chiamare il Var, ma penso che prima di tutto ognuno debba ricoprire il proprio ruolo. Se ultimamente sono nate delle polemiche è perché, rispetto al primo anno quando il Var ha funzionato benissimo, si è tornati indietro ovvero sono stati rivisti pochi episodi e questo ha generato confusione. Il challenge? Siccome ci sono persone e telecamere, credo che debbano essere utilizzati. Rivedendo sempre gli episodi, spariranno le polemiche e i dubbi».
Inzaghi: «Io lascerei tutto come è ora» Iachini: «Si rivedano sempre gli episodi»