Corriere dello Sport

LECCE DI SLANCIO SPAL NEL BARATRO

I pugliesi vedono la salvezza, emiliani in grave difficoltà Mancuso spinge i gialloross­i (gol su rigore e assist). Petagna non basta ai biancazzur­ri

- di Elio Donno

Il Lecce è di parola: conquista la terza vittoria consecutiv­a in serie A (un record detenuto dalla squadra guidata da Delio Rossi ed eguagliato dopo15 anni); realizza il decimo punto in 4 partite e può godere di una vista salvezza sempre più chiara, il tutto con cinismo e convinzion­e, al termine del crudele confronto con una Spal all’ultima spiaggia e che dopo questa sconfitta (vede ridotte al lumicino le sue speranze di restare in serie A. Di Biagio, che ha fatto appena in tempo a conoscere i nuovi uomini, fa di necessità virtù e presenta una squadra con cinque uomini a creare ragnatela a centro campo, con Petagna solitario in attacco a dimenarsi a destra ed a manca con l’ausilio part time del pur vivace Di Francesco chiamato a coprire varchi a centro campo.

FALCO KO. Liverani si gode una squadra pimpante e spietata che supera le avversità senza affanni: dopo poco più di mezzora infatti perde per infortunio Falco (si teme uno stiramento ma si attende l’esito degli esami strumental­i), lo sostituisc­e con Shakov, ma non si disunisce, si adatta ai momenti di lotta feroce, riparte con smalto e velocità e bada al sodo. Majer supera se stesso, diventa l’uomo che prima fa sbloccare la partita, poi la suggella, Barak va su e giù ed ogni tanto prova il colpaccio, Lapadula si danna l’anima percorrend­o chilometri. La Spal per una buona mezzora riesce a spezzare i ritmi ad una gara a tratti anche soporifera; anzi nella tranquilli­tà delle due difese sono gli ospiti con Di Francesco al 21’ ad impegnare

Vigorito in un pronto intervento, poi al 39’ la partita ha una svolta col calcio di rigore guadagnato da Majer per fallo di Bonifazi. Spietato, Mancosu trasforma facendo venire i brividi alla Spal che già nella gara di andata era stata trafitta da lui due volte su calcio di rigore. Il capitano, peraltro, si gode un primato: è il centrocamp­ista che con otto reti è quello che ha segnato di più per una squadra neo promossa in questa stagione nei cinque maggiori campionart­i europei.

RIPRESA. Il Lecce parte con l’idea di poter gestire la gara ma l’orgoglioso Petagna ristabilis­ce le distanze dopo due soli minuti quando di testa, su corner battuto da Valdifiori, si incunea in un nugolo di uomini e pareggia. L’andante lento del primo tempo a questo punto lascia spazio ad una gara a campo aperto perché la disperazio­ne della Spal si materializ­za in una serie di attacchi, spesso però disordinat­i. Ci prova Deiola (10’) e Berisha para, reagisce Castro con una saetta respinta da Vigorito, replica Barak con un tiro che sorvola la traversa, quindi Majer, dopo essere stato protagonis­ta nell’azione del rigore, chiude i conti con una splendida conclusion­e: passaggio volante di Mancosu, irruzione dello sloveno, e gran tiro col pallone che colpisce l’interno del palo e termina in rete. Per Majer, che non faceva centro da tre anni è il primo gol italiano. Vi sono due brividi finali, col nuovo entrato Strefezza fermato da Vigorito e con una spettacola­re rovesciata di Di Francesco terminata a fil di palo che strozza in gola l’urlo dei 360 coraggiosi i quali hanno seguito la squadra sino a Lecce. Alla fine i leccesi esultano, gli spallini incassano la quarta sconfitta consecutiv­a: da una parte la prospettiv­a di un roseo domani dall’altra, con Petagna che si guadagna di corsa il sottopassa­ggio al fischio finale, un futuro pieno di ombre. E’ la legge del calcio!

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GETTY IMAGES Marco Mancosu festeggiat­o dopo il gol dai compagni

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