MILAN, FATTORE IBRA È LO STAKANOVISTA
Lo svedese non accusa la fatica ed è di esempio Anche la squadra a caccia di una continuità vincente
Terza partita in otto giorni, l’inesauribile Ibrahimovic sarà il riferimento offensivo anche domani sera contro il Torino. La punta del Milan nonostante i 38 anni compiuti non si ferma mai, e giocherà a distanza di poche ore dal derby e dalla sfida di Coppa Italia contro la Juve, perché i rossoneri non possono farne a meno. Arrivato da quasi 50 giorni in Italia dopo due mesi di inattività, Zlatan si è letteralmente caricato sulle spalle tutta la squadra, e sarà presente pure contro il Torino nell’ultimo match della 24ª giornata di serie A. Ibra fino ad oggi ha preso parte a sette partite tra campionato e coppa, ha segnato tre gol e fornito un assist, per un totale di 540 minuti in campo, numeri notevoli per un giocatore che il prossimo 3 ottobre spegnerà 39 candeline. Ma lo svedese sembra proprio non accusare la fatica, e col tempo sta cercando di entrare sempre più in condizione per il rush finale di stagione quando serviranno punti e vittorie per provare la rincorsa alla Champions, ora molto distante.
MENTALITA’. La presenza di Ibra nello spogliatoio è stata decisiva per un cambio di rotta sotto l’aspetto della mentalità. Perché i rossoneri hanno perso il derby per la sbandata a inizio secondo tempo, ma la prima parte di gara è stata di alto livello, così come i novanta minuti contro la Juventus, in cui il Milan ha giocato alla pari con una formazione più forte. Ibrahimovic è stato una manna dal cielo per il Milan e in dirigenza ne sono consapevoli, così come i compagni di squadra. Lo svedese dà l’esempio ai più giovani con allenamenti intensi durante le sessioni a Milanello, alzando l’asticella di tutta la rosa. Non è un caso che molti giocatori dal suo arrivo hanno reso di più, come Rebic che ha siglato 5 gol in poche settimane, oppure Castillejo e Calhanoglu che giocano meglio e con più regolarità.
CONTINUITA’. Il Milan però nelle ultime partite si sta affidando alla stessa formazione per cercare di ottenere continuità. I cambiamenti di Stefano Pioli sono minimi, poiché una volta individuato l’undici più affidabile, sta provando a insistere sullo stesso schieramento. Inoltre il passaggio al 4-2-3-1 sembra aver sortito gli effetti sperati, e con il Torino arriverà il banco di prova per eccellenza. Le prove contro Inter e Juve sono state apprezzabili ma non è ancora arrivata la vittoria, mentre contro i granata il Milan spera di coniugare il bel gioco con il successo. Pioli contro il Torino punterà sulla stessa formazione scesa in campo con Inter e Juve, costretta agli straordinari sia per mancanza di alternative di qualità, ma anche per la fiducia che il tecnico di Parma ha deciso di concedere ai titolari dell’ultima settimana. Ibrahimovic come terminale offensivo, con Castillejo, Calhanoglu e Rebic che lo supporteranno al meglio, mentre in difesa Calabria scenderà in campo dal primo minuto per sostituire lo squalificato Andrea Conti. Simon Kjaer nuovamente titolare accanto al capitano Alessio Romagnoli, uno stakanovista perché fin qui non ha saltato nemmeno un minuto in tutta la stagione.