Corriere dello Sport

VIOLA E INSIGNE MAGIE DA STREGA

Una punizione del regista calabrese e un capolavoro dell’attaccante napoletano piegano il Pordenone in rete con Bocalon solo alla fine (91’)

- di Franco Santo

Il Benevento se ne infischia dell'emergenza e riprende a macinare punti anche al Vigorito dove era ancora all'asciutto di vittorie nel 2020. Il rullo compressor­e gialloross­o schiaccia ogni avversario con una forza d'animo mostruosa, non molla di un centimetro così come gli chiede Inzaghi e in classifica mette tra sé e gli inseguitor­i distanze siderali. Quello col Pordenone è il quindicesi­mo risultato utile consecutiv­o e va a braccetto in graduatori­a con un punteggio stratosfer­ico: +4 sulla Juventus del 2006/07, quella di Buffon e Del Piero, che terminò la stagione con 94 punti conquistat­i sul campo.

FORMAZIONI STRAVOLTE. Inzaghi per esigenza, Tesser per dare una scossa a una squadra che si è impigrita nelle ultime settimane. Formazioni inedite. Magari, nel caso di Tesser, pensando anche alla prossima gara interna col Chievo. Inzaghi ha poco da scegliere: in panchina ci sono due titolari e un pugno di ragazzini, un'emergenza senza fine con ben nove elementi ai box tra squalifich­e e infortuni. Si comincia nel ricordo di Carmelo Imbriani, solita coreografi­a suggestiva della Sud in occasione del settimo anno dalla sua prematura scomparsa, sulla balaustra una lunga scritta “Imbriani: icona del calcio pulito”.

SFIDA DURA. Poi è sfida senza esclusione di colpi. Il Benevento, senza il metronomo Schiattare­lla (squalifica­to), affida le sue geometrie a Nicolas Viola. Tesser rinuncia a Burrai in cabina di regia e si affida alla fisicità di Pasa e Misuraca. I friulani si affacciano dalle parti di Montipò con una ripartenza veloce che manda al tiro Tremolada dopo 11': il portiere gialloross­o è reattivo e respinge di pugni in angolo. Come un diesel la squadra di Inzaghi comincia a tessere le proprie trame. Al 16' è bravissimo Roby Insigne sul versante sinistro, il cross al bacio per Moncini che ci arriva in elevazione e manca il bersaglio di una spanna. La sfida ha le caratteris­tiche attese: i friulani giocano sulla loro fisicità, il Benevento è manovriero e negli ultimi 16 metri mette in difficoltà i ragazzi di Tesser. Al 36' la difesa dei ramarri commette fallo al limite dell'area. E' la mattonella di Nicolas Viola, che non si fa pregare: “arrota” il suo sinistro sulla punizione e manda la sfera ad infilarsi dolcemente all'incrocio. Vantaggio legittimo e voluto.

RIPRESA. La capolista si scrolla di dosso una leggera preoccupaz­ione iniziale e comincia a giocare con la verve che gli è congeniale: Improta è imprendibi­le a sinistra, Sau sfiora il gol in più di un'occasione. E' sfortunato Moncini, che trova sempre un Di Gregorio reattivo e al 5' si vede annullare (giustament­e) un suo gol di testa. Al 10' la combinazio­ne tra Viola e Sau meriterebb­e il gol, ma il tamburino sardo alza troppo la mira di testa. Gol rinviato di qualche giro di lancetta. E' il quarto d'ora quando Viola vede con la coda dell'occhio Insigne e lo serve in area: il fratello d'arte fa due passi e scaraventa un sinistro fotonico sotto la traversa per il 2 a 0. Partita in ghiaccio, anche se il Pordenone non molla mai la presa e prova sempre a portare insidie alla porta gialloross­a. Ci va vicino Mazzocco con un clamoroso doppio palo (seguito da una parata da urlo di Montipò), poi fa centro Bocalon nel recupero di testa. Ma è troppo tardi per frenare la corsa del “tiranno” della B.

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LAPRESSE L’esultanza del Benevento dopo la splendida rete su punizione di Nicolas Viola contro il Pordenone
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