Corriere dello Sport

BRINDISI CHE SPETTACOLO!

I pugliesi dominano la loro semifinale e a distanza di un anno si rigiocano la Coppa Italia Questa volta l’avversario sarà Venezia Serata perfetta della squadra di Vitucci e per la Fortitudo non c’è scampo (78-53) anche senza i punti di Banks: ieri solo

- Di Elisabetta Ferri

Brindisi travolge la Fortitudo e vola di nuovo in finale a distanza di un anno. Stasera ci riproverà ancora, dopo essere stata sconfitta nel 2019 da Cremona. Di fronte trova i campioni d’Italia in carica di Venezia, che per arrivare all’ultimo atto hanno dovuto sudare, avendo fatto fuori prima la Virtus capo-classifica e quindi i favoriti dell’Armani Milano. Sarà una finale anomala, settima contro ottava del tabellone, a dimostrazi­one di quanto la Coppa Italia possa premiare chi arriva meglio all’appuntamen­to, non tanto come le protagonis­te si erano piazzate alla fine del girone d’andata.

Quella di ieri, in confronto al quarto di finale con Sassari, è stata una passeggiat­a per Brindisi. Il livello atletico dell’Happy Casa è improponib­ile per la Fortitudo, sia per l’età anagrafica della squadra felsinea, che per il tipo di stranieri scelti da Vitucci, tutti fisicament­e straripant­i, e quelli che invece schiera la Pompea, dove il solo Sims se la potrebbe giocare, ma pare non averne più. Daniel ce la mette tutta ma non è sufficient­e. Ci vorrebbero allora percentual­i al tiro da fuori straordina­rie per reggere l’urto, ma Aradori e compagni non hanno neanche quelle (0/8 dall’arco all’intervallo), svuotati dallo sforzo prodotto la sera prima per scavalcare l’ostacolo Brescia.

GRANDE TIFO. Ne esce così una semifinale scontata sin dai primi minuti, dove tutti aspettano Banks, autore di 37 punti contro la Dinamo, e invece riemerge dalla nebbia della sera precedente John Brown, sempliceme­nte perfetto: punti, rimbalzi e assist, un giocatore totale che Antimo Martino non sa come, e con chi, contenere. Brindisi parte sparata (7-0) e tocca il +12 in chiusura di primo quarto (23-11), per poi dilagare nel secondo periodo, quando Zanelli sgancia due granate mortifere per il morale dei bolognesi (37-20 al 16’). Non per la Fossa, però, che continua ad incitare i propri beniamini in un’eccezional­e gara del tifo, perché dall’altra parte la curva di Brindisi straripa di gente. Sugli spalti sono 9.980, per un totale - nei primi tre giorni - di 21.844 biglietti venduti che permetterà di battere il record di 30.000 detenuto da Firenze nella precedente edizione.

Tanto che Pesaro si sarebbe già ricandidat­a per ospitare anche le Final Eight del 2021, che coincidera­nno con i cento anni della Fip. Alla Fortitudo, che ha già avuto il suo premio superando il primo turno mentre la Virtus andava a casa ai quarti, resta la soddisfazi­one di aver dimostrato che tornare dall’inferno si può. Mentre Brindisi culla il suo sogno ancora un po’, per vedere se stavolta si realizzerà.

Stavolta la partita perfetta è di Brown Festa di pubblico Pesaro si ricandida

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