Corriere dello Sport

Finalmente Laigueglia riflettori su Ciccone

Scatta oggi la stagione italiana «Il mio ruolo sarà aiutare Nibali e voglio essere all’altezza»

- Di Alessandra Giardini

Dopo l’Australia, il Sudamerica, i Paesi Arabi e l’Africa, tocca alla cara, vecchia Italia. La stagione del ciclismo di casa nostra si apre con il trofeo Laigueglia: edizione numero 57 vuol dire lunga tradizione, e da quest’anno la corsa ligure - con la regia tecnica del GsEmilia di Adriano Amici - entra a far parte del circuito delle UCI Pro Series: 203 km, circuito finale con Colla Micheri e Capo Mele da ripetere quattro volte, diretta su RaiSport+ dalle 14.45. Sarà l’occasione per assistere al debutto di Giulio Ciccone, da questa stagione investito del ruolo di spalla di Vincenzo Nibali alla Trek Segafredo. A Laigueglia però l’abruzzese sarà al via con la maglia azzurra della Nazionale, Nibali lo ritroverà soltanto a partire da mercoledì, quando correranno assieme in Algarve (fino a domenica 23). L’operazione Giro d’Italia per la coppia della Trek comincerà proprio dalle strade del sud del Portogallo: un debutto più avanti nella stagione rispetto alle abitudini di Nibali, una corsa mai provata prima, un percorso di avviciname­nto insolito perché andando avanti con gli anni anche queste variazioni rompono la monotonia di stagioni sempre più affollate e spesso tutte uguali.

LO SCUDIERO. Nibali e Ciccone hanno passato dodici giorni in altura, allenandos­i 48 ore, percorrend­o 1.350 chilometri per un totale di 31mila metri di dislivello. I primi a essere curiosi di vedersi in gara, dopo tanti mesi, sono proprio loro: Nibali è lontano dalle gare dal Lombardia, dunque da quattro mesi abbondanti, e ha ammesso che debuttare con una squadra nuova aggiunge qualche emozione in più a un momento sempre importante per cominciare a capire che stagione sarà. Quanto a Ciccone, l’ultima corsa l’ha fatta in Giappone una settimana dopo il Lombardia, nella seconda metà di ottobre, quindi anche per lui sono quasi quattro mesi senza competizio­ni. Al punto che ha preferito anticipare l’esordio stagionale, entrando nella Nazionale per il Laigueglia, lui che fa parte del listone allargato del ct Davide Cassani per i Giochi di Tokyo. Sarà una stagione molto lunga, che si chiuderà con il Mondiale svizzero, ma innegabilm­ente i due grandi obiettivi di Nibali - e di conseguenz­a anche del suo scudiero Ciccone - sono il Giro d’Italia e la corsa olimpica. «So di avere un ruolo importante, stare al fianco di un grande come Vincenzo vuol dire che devi essere all’altezza, cioè andare fortissimo». Diciannove squadre in gara, 127 corridori al via: c’è il vincitore del 2019, Simone Velasco, ma occhio anche a Giovanni Visconti e a Diego Rosa.

VIVIANI. L’altro numero uno del ciclismo italiano, Elia Viviani, torna in corsa oggi sulle strade della Clasica de Almeria, prova anomala per gli standard spagnoli, che di solito privilegia­no le salite carpiate: in Almeria finisce sempre con una volata di gruppo. Elia dovrà vedersela con Ackermann e Kristoff se vorrà prendersi la prima vittoria della stagione.

VENTOUX. A dominare la tappa del Tour de Provence che proponeva il mitico Ventoux è stato Nairo Quintana, che ha dato un minuto e mezzo ai più immediati inseguitor­i. Miglior italiano Fausto Masnada, dodicesimo al traguardo con quasi 3' di ritardo. La seconda tappa della Vuelta a Murcia l’ha vinta Luis Leon Sanchez, con successo finale del belga Meurisse.

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ANSA Giulio Ciccone, 25 anni, in azione al Tour de France del 2019

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