Lazio sì Lazio no
Caro Cucci, grazie della sollecita risposta. Ma, evidentemente distratto da altre pene, ha eluso il quesito. Se la finale non è stata disputata, il titolo non va assegnato. E non (arbitrariamente) ad una delle due finaliste, escludendo l’altra per... motivi mai chiariti. O forse spiegabili con il blasone (in quel preciso momento storico) del Genoa rispetto alla emergente Lazio. Quanto al web, per me è il “bar sport”. Alcuni sono in buona fede. Partecipano per sentirsi “insieme”. Per fare osservazioni dettate dalla loro cultura. Altri, la maggioranza, per vomitare tutto il loro livore, alimentato dalla loro crassa ignoranza. Io, e consiglio anche Lei, “valuto da dove esce la processione...!”. Ma noi semmo daa Lazzio! Vedemio er brutto dappertutto. Ce scusi tanto Direttò...
Caro Cucci non mi interessano le polemiche, ma c’è un motivo per cui non ho letto niente a riguardo delle sviste arbitrali contro il Parma nella partita con la Lazio?
Perché la Lazio ha vinto meritatamente. crudeli demònizzati dei suoi “tanti palloni giocati ma altrettanti sbagliati”, i commentatori tv lo hanno definito incessantemente “una delizia nel tocco”, “il migliore della Juve”, e “quello che si muove più di tutti, milanisti compresi”. Al che, a questo punto, bisogna capire chi ci veda bene e chi sia totalmente cieco (a cominciare da Sarri). E lo stesso vale per i rigori: il primo, dimenticato dai soloni del calcio, era bello tondo su Cuadrado; il secondo, quello concesso, sino a settimane fa sarebbe stato gigantesco, ora invece il “tocco di braccio” non varrebbe sia se il giocatore è di spalle e non vede la palla sia se al contempo il tiro dell’avversario sia un innocuo passaggio. L’acrobazia di Ronaldo, invece, era mirata verso la porta e il difensore, in posizione di tre quarti, la palla pur solo per un attimo si è ben visto (e nel saltare non ne ha colpa alcuna) che abbia guardato dove stava... Il resto, non è stato mai noia perché, cari precisini del pelo nell’uovo a-variato, la partita è filata magari non bella ma, da ambo le parti, per i 73 mila apprensivi spettatori al Meazza ed i milioni a casa a ingollarsi quintali di sante pizze, è stata più scattante di un tostapane a molla coi toast bruciacchiati ai bordi ma, vivaddìo, cotti a puntino.