Corriere dello Sport

Lazio sì Lazio no

- AQUILA39, lettera firmata - gmail.com Lauro Livi, Rimini gmail.com Gi.Bi. - gmail.com

Caro Cucci, grazie della sollecita risposta. Ma, evidenteme­nte distratto da altre pene, ha eluso il quesito. Se la finale non è stata disputata, il titolo non va assegnato. E non (arbitraria­mente) ad una delle due finaliste, escludendo l’altra per... motivi mai chiariti. O forse spiegabili con il blasone (in quel preciso momento storico) del Genoa rispetto alla emergente Lazio. Quanto al web, per me è il “bar sport”. Alcuni sono in buona fede. Partecipan­o per sentirsi “insieme”. Per fare osservazio­ni dettate dalla loro cultura. Altri, la maggioranz­a, per vomitare tutto il loro livore, alimentato dalla loro crassa ignoranza. Io, e consiglio anche Lei, “valuto da dove esce la procession­e...!”. Ma noi semmo daa Lazzio! Vedemio er brutto dappertutt­o. Ce scusi tanto Direttò...

Caro Cucci non mi interessan­o le polemiche, ma c’è un motivo per cui non ho letto niente a riguardo delle sviste arbitrali contro il Parma nella partita con la Lazio?

Perché la Lazio ha vinto meritatame­nte. crudeli demònizzat­i dei suoi “tanti palloni giocati ma altrettant­i sbagliati”, i commentato­ri tv lo hanno definito incessante­mente “una delizia nel tocco”, “il migliore della Juve”, e “quello che si muove più di tutti, milanisti compresi”. Al che, a questo punto, bisogna capire chi ci veda bene e chi sia totalmente cieco (a cominciare da Sarri). E lo stesso vale per i rigori: il primo, dimenticat­o dai soloni del calcio, era bello tondo su Cuadrado; il secondo, quello concesso, sino a settimane fa sarebbe stato gigantesco, ora invece il “tocco di braccio” non varrebbe sia se il giocatore è di spalle e non vede la palla sia se al contempo il tiro dell’avversario sia un innocuo passaggio. L’acrobazia di Ronaldo, invece, era mirata verso la porta e il difensore, in posizione di tre quarti, la palla pur solo per un attimo si è ben visto (e nel saltare non ne ha colpa alcuna) che abbia guardato dove stava... Il resto, non è stato mai noia perché, cari precisini del pelo nell’uovo a-variato, la partita è filata magari non bella ma, da ambo le parti, per i 73 mila apprensivi spettatori al Meazza ed i milioni a casa a ingollarsi quintali di sante pizze, è stata più scattante di un tostapane a molla coi toast bruciacchi­ati ai bordi ma, vivaddìo, cotti a puntino.

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LAPRESSE La Juve esce da San Siro delusa per l’1-1 in Coppa Italia

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