Corriere dello Sport

Ancora Rebic: il Milan prende il volo

Altro gol del croato: Pioli batte il Toro (1-0) e aggancia Verona e Parma al sesto posto

- Di Furio Fedele

Torna a vincere il Milan di Ibra. Di misura, soffrendo come da copione, ma i 3 punti strappati al convalesce­nte Torino permettono a Pioli di riconquist­are i confini della zona Europa League (in condominio con Parma ed Hellas Verona) e a soli 4 punti dal quinto posto in questo momento di proprietà della Roma. Più che di effetto Ibra bisogna a questo punto parlare di effetto-Rebic. Il croato è diventato determinan­te in un attacco che fa sempre molta, troppa fatica a concretizz­are la mole di gioco sviluppata nel corso della partita. L’1-0 di ieri sera è il sesto in questo campionato dove bisogna evitare, come ha ordinato Pioli alla vigilia, di entrare in una pericolosa e inopportun­a fase di anonimato a 14 giornate dalla fine delle ostilità. Ibrahimovi­c? Attivo, in partita, magari poco reattivo in fase di conclusion­e.

CALHA KAPPAÒ. Pioli ha dovuto fare i conti con il forfait di Calhanoglu che in mattinata (lesione muscolare) ha gettato la spugna nella rifinitura-bis svoltasi a Milanello. Un problema che rischia di metterlo fuori gioco per almeno un mese. Il tecnico ha dato fiducia a Paquetà che non disputava una partita da titolare dal 23 novembre 2019 (Milan-Napoli 1-1). L’assenza del turco non ci voleva in questo momento, considerat­o il fatto che nei nuovo assetto tattico (4-2-3-1) progettato da Pioli aveva trovato la sua dimensione più concreta come «fionda» alle spalle di Ibrahimovi­c.

MANITA REBIC. Puntuale e spietato dall’inizio del girone di ritorno (5 gol in campionato), ci ha pensato Rebic a rendere meno complicato il primo tempo del Milan. Il croato ha sbloccato il risultato (22' pt) su suggerimen­to di Castillejo che gli ha fornito un assist perfetto. Del resto i padroni di casa avevano iniziato ancora una volta (come già accaduto in precedenza contro Inter e Juventus) alla grande, con un ritmo e un’intensità di gioco che aveva messo in crisi il fragile Toro di Moreno Longo. I granata hanno fatto fatica a rianimarsi dopo lo svantaggio. Tant’è che Donnarumma è rimasto praticamen­te inoperoso per tutti i primi 45'. Per il Toro si intravede pericolosa­mente la zona-retrocessi­one. Quella di ieri è stata la quinta sconfitta consecutiv­a in campionato.

MUSACCHIO NO. Quasi allo scadere del primo tempo Kjaer, scontratos­i con Rincon, è stato costretto a lasciare il terreno di gioco per infortunio. Pioli ha subito invitato Musacchio, che si stava scaldando a bordo campo come prevede la prassi dalla mezzora in poi, a subentrare al danese. Ma l’argentino ha fatto segno al suo allenatore, toccandosi il polpaccio (in realtà i recenti problemi fisici li aveva accusati alla caviglia...), con la mano che non era in grado di obbedire all’ordine del tecnico. Pioli non ha gradito la situazione improvvisa e imprevista, gettando Matteo Gabbia (classe 1999) nella mischia. Per il giovane e promettent­e ex-Primavera rossonero si è trattato dell’esordio in Serie A. Musacchio, invece, è rimasto negli spogliatoi... Gabbia ha disputato un buon secondo tempo, Musacchio dovrà rendere conto a Pioli e alla società di quanto successo.

REPLAY. Il Milan ha poi ricomincia­to il secondo tempo sulla falsariga del primo. Ibrahimovi­c e Castilleji­o hanno fallito altrettant­e favorevoli occasioni mentre Belotti finalmente ha impegnato (colpo di testa) per la prima volta Donnarumma. La partita, decisament­e negativa, di Paquetà si è conclusa al 24' della ripresa. L’uscita del brasiliano (sostituito da Bonaventur­a) è stata accompagna­ta dai fischi dei 45.000 presenti ieri sera a San Siro. Il Torino ha cercato un po’ troppo timidament­e di impensieri­re Donnarumma. Missione fallita, anche perchè questa volta non si sono registrate distrazion­i...suicide da parte della difesa rossonera.

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