Corriere dello Sport

Pep non molla il Manchester City

- Di Gabriele Marcotti

Fino alla fine. Pep Guardiola non si muove dal Manchester City, squalifica o non-squalifica. Almeno fino al 2021, quando scade il suo contratto attuale. Sono fonti del City a diffondere la notizia, dopo che la pesante sanzione inflitta al club venerdì - due anni senza coppe europee e 30 milioni di di multa - aveva alimentato voci di ogni tipo relative ad un suo addio anticipato. Invece, fanno sapere da Manchester, non solo Guardiola avrebbe informato personalme­nte i vertici del club che la sanzione non sposta di una virgola le sue intenzioni, ma lo annuncerà oggi stesso in conferenza stampa. Chi vivrà vedrà come si dice in questi casi ma non c’è dubbio che il City sia convinto in ogni caso di sfuggire alla squalifica o, quantomeno, a farsela drasticame­nte ridotta.

RICORSO. Pronto il ricorso al Tas ma dall’Etihad filtrano indiscrezi­oni di ogni tipo. Inclusa quella secondo cui, in caso di esito negativo al Tas, il club sarebbe pronto a rivolgersi alla giustizia ordinaria svizzera ed eventualme­nte alla corte europea. Poi resta da vedere se i tribunali ordinari - svizzeri o europei - saranno pronti ad accogliere la pratica ma, nel frattempo, quantomeno l’Uefa sarebbe costretta a far slittare la sanzione. Almeno così si spera. Ma intanto vi sono nubi all’orizzonte anche in Premier League. Il club era già sotto inchiesta per possibile falso in bilancio, ma la Lega ha deciso di sospendere la procedura e di riprenderl­a dopo la fine della disputa con l’Uefa. Indubbiame­nte un eventuale conferma del verdetto emesso venerdì scorso dal Tas complicher­ebbe notevolmen­te la situazione del City. L’ipotesi più probabile sarebbero una multa e punti di penalizzaz­ione. Magari - dicono i maligni - quanto basta per farli finire fuori dalle coppe europee. Ma c’è anche il rischio della revoca dei campionati e delle coppe vinte negli ultimi anni, in particolar­e quello del 2013-14.

ATTESA. «Vediamo come andrà in appello e quale sarà il verdetto finale - ha dichiarato Steven Gerrard, oggi allenatore dei Rangers - giudicando dalla severità della punizione inflitta qualcosa è andato veramente storto. Non intendo commentare fino al momento opportuno però sono molto, molto interessat­o per ovvi motivi!». Gerrard infatti era capitano del Liverpool che nel 2013-14 si classificò secondo alle spalle dl City. Immancabil­e anche il contributo di Mourinho: «La domanda sorge spontanea, il club che è finito secondo nel 2017-18 avrà il titolo, si o no?». Inutile dirlo, nel 2017-18 al secondo posto in Premier League c’era il Manchester United, allenato proprio da Mourinho.

Gerrard e Mourinho contro i Citizens: erano secondi nella Premier sub iudice

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