Fonseca torna se stesso Contro il Gent all’attacco
Il tecnico cerca di rilanciarsi in coppa: probabile che riparta dal 4-2-3-1 con Mancini dietro
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Europa è uno spauracchio ma anche una risorsa. Come si dice in questi casi, meglio giocare subito per cercare nuovi stimoli e nuove certezze. E la coppa è un obiettivo dichiarato della Roma, che rischia di impantanarsi nella mota del campionato delle seconde linee. Ma Paulo Fonseca è consapevole che contro il Gent, giovedì sera all’Olimpico, non sarà affatto una storia semplice: i belgi, secondi in patria a -9 dalla capolista Bruges e reduci da 5 vittorie nelle ultime 6 giornate, sono imbattuti in acque internazionali da 10 partite (5 vittorie e 5 pareggi) e hanno vinto il loro girone di Europa League davanti a squadre più quotate come Wolfsburg e Saint-Etienne. E poi la Roma di questi tempi, dopo 6 sconfitte in 9 partite, non è nelle condizioni di snobbare chicchessia.
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SDDD. Un motivo in più per schierare la migliore formazione possibile, al netto di stanchezza e infortuni. Fonseca deve intanto decidere se confermare Mancini a centrocampo ma il rientro di Cristante e il “riposo” concesso a Veretout a Bergamo lascia immaginare di no. La Roma potrebbe riproporre il 4-2-3-1 con i mediani classici. Annunciato sembra anche il cambio di terzini, con Santon e Kolarov al posto di Bruno Peres e Spinazzola. Bruno Peres contro l’Atalanta è stato uno dei migliori ma dopo la lunga inattività potrebbe essere gestito e tornare titolare domenica contro il Lecce. Quanto a Spinazzola, colpevole di una distrazione esiziale sul gol di Palomino, il turnover con Kolarov proseguirà fino al termine della stagione.
ALTERNATIVE. Il rebus nelle scelte riguarda la trequarti offensiva: a destra dovrebbe essere rilanciato Cengiz Ünder, che contro l’Atalanta non è stato utilizzato neppure come terzo cambio, mentre Kluivert potrebbe giocare dalla parte opposta (la preferita) in sostituzione di Perotti. A quel punto si porrebbe il ballottaggio centrale tra Pellegrini e Mkhitaryan, che hanno speso molto sabato sera e non sono al top della condizione. Davanti ovviamente spazio a Dzeko che, a dispetto dello sfacelo generalizzato, sta migliorando partita dopo partita il personale score realizzativo: se non segna lui, nessuno è in grado di farne le veci.
OBIETTIVO. Fonseca si è reso conto dopo la deludente trasferta di Bergamo di essere di fronte a un bivio importante, anche per quanto riguarda il suo futuro. La Roma in questo momento è un ibrido inefficiente, perché non ha la solidità per contenere gli avversari e non ha la qualità per sovrastarli. E allora intende affrontare la serata europea seguendo la filosofia propositiva che conosce. La speranza è che, sfidando una squadra che ama giocare all’attacco, si aprano gli spazi giusti per conquistare una vittoria rigeneratrice. Per il morale e per la qualificazione.
La società punta su questo trofeo per salvare una stagione tribolata