Aggredita arbitro-donna
«Così il calcio non ha futuro: è ora di intervenire in maniera dura. Proprio nel momento in cui l'impegno per debellare in questo sport il razzismo e la violenza, soprattutto verso le donne, è massimale». La presa di posizione annunciata da Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, tratteggia i contorni di un episodio inverecondo avvenuto sabato scorso a Meda - in provincia di Monza e Brianza - a danno di una ragazza 16enne che stava arbitrando una partita del campionato Under 15 femminile tra la squadra di casa e la Rivanazzanese.
AGGRESSIONE. La miccia è stata un gol convalidato al Real Meda proprio al momento del fischio di chiusura della gara: a quel punto la situazione è degenerata, con lo slancio di inciviltà dell'allenatore ospite - Paolo Bottazzi, 35enne residente a Voghera - che ha malamente strattonato e insultato l'arbitro. Il gol (che avrebbe dato il 2-1 al Real Meda) è stato annullato per evitare guai peggiori. Come se non bastasse, un altro uomo - genitore di una giocatrice della Rivazzanese - ha fatto a sua volta irruzione sul campo, scavalcando la recinzione, con intenzioni minacciose per poi darsi alla fuga. Soltanto la “contromossa” del padre della giovane, che ha prontamente telefonato ai Carabinieri, ha riportato la calma.
MAXI-SQUALIFICA. Bottazzi rischia una maxi-squalifica, e di dover fare i conti con la giustizia ordinaria oltre a quella sportiva. La ragazza, che sul momento ha cercato disperatamente di ripararsi, si è rifiutata di andare al pronto soccorso e ha novanta giorni di tempo per sporgere denuncia. L'allenatore della Rivanazzanese ha anche provato a giustificarsi, interpellato dall'Ansa. «Non volevo spaventare l'arbitro e nemmeno farle del male: ho richiamato la sua attenzione e chiesto spiegazioni. Il mio errore è stato metterle una mano sul braccio: avrei dovuto parlarle tenendo le mani dietro la schiena».
Nicchi: «Così non c’è futuro per il calcio Bisogna intervenire con severità»