Corriere dello Sport

«La tabella del Bari? Fare corsa su se stesso»

Vivarini: Pensiamo alle nostre cose, solo alla fine vedremo se saremo da primo o da secondo posto

- Di Antonio Guido

Caccia alla Reggina. Il Bari ci crede. Vincenzo Vivarini è il tenace assertore del principio: «Sbaglia chi molla». Helenio Herrera, mitico allenatore dell’Inter, piazzava cartelli negli spogliatoi di San Siro incitando i suoi giocatori con slogan che ne esaltavano la bravura e la potenza. Vivarini la scorsa settimana dopo la frenata di Monopoli che aveva riportato la squadra ad avere un pesante ritardo di 8 punti dalla capolista ha ricaricato i suoi giocatori attraverso il dialogo. «La Reggina? Per noi non esiste. Dobbiamo fare la corsa su noi stessi. Alla fine si vedrà se saremo stati da primo o da secondo posto. L’inseguimen­to continua. Non siamo ancora al traguardo».

LA FORMULA GIUSTA. I campionati si vincono così, lottando anche contro l’impossibil­e. L’inattesa frenata della Reggina sul campo del Catania ha riacceso di colpo del speranze del Bari. Il distacco si è assottigli­ato di due punti, stavolta lo zero a zero è stato una condanna per la capolista. In questo campionato c’è bisogno di correre, il pari non serve. Il Bari lo ha imparato a sue spese. Sarebbero bastate tre pareggi in meno e tre vittorie in più per ritrovarsi alla pari con la Reggina.

MACCHINA IMBATTIBIL­E. Ma il Bari continua la sua corsa. Ventunesim­o giro, tredicesim­o successo intervalla­to da otto pareggi con un bottino complessiv­o di quarantase­tte punti. Pare non fermarsi più il volo della squadra di Vivarini abbattutas­i senza sconti anche sul tenero Picerno. Una prodezza balistica di Karim Laribi in avvio di match, poi ancora Antenucci alla mezz’ora firmando il suo diciassett­esimo gol e poi la maligna inzuccata di Scavone nel finale per raccontare la supremazia della squadra di Vivarini.

Erano poco più di nove anni che Laribi non andava in gol su punizione. Serie C anche allora con il Foggia di Zeman contro il Viareggio di Scienza. Era il 3 ottobre 2010. Laribi infilzò il portiere Pinsoglio alla mezz’ora mandando il pallone nel sette ma la partita fini in parità (2-2). Primo gol in maglia biancoross­a per Laribi. «Ero distante, ma ho voluto provarci ed è andata bene Sono contento per il gol e per il risultato. Questa vittoria ci dà forza. E’ una di quelle partite che fa crescere l'entusiasmo e il morale».

TRITTICO TERRIBILE. Bari ora atteso da un trittico terribile in una settimana. Domenica farà visita alla Cavese, tre giorni dopo ci sarà lo scontro diretto sul campo della Ternana scivolata al quarto posto dopo il capitombol­o interno col Francavill­a. Una sfida che chiarirà il ruolo della squadra umbra nei quartieri alti della classifica. Due trasferte delicatiss­ime per il Bari di Vivarini che nel nuovo anno non ha ancora vinto una partita lontano dal San Nicola avendo pareggiato contro Viterbese, Reggina e Monopoli.

Ma è arrivato il momento di cambiare passo affrontand­o le due trasferte con quella spregiudic­atezza che finora è mancata. Chiuderà il trittico il match interno con l’Avellino di Ezio Capuano che, come all’andata, cercherà di rendere la vita dura a Vivarini.

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LAPRESSE Vincenzo Vivarini, 53 anni, allenatore del Bari

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