Freschezza ed esperienza Palermo, il mix è perfetto
Gli ultimi eroi sono Silipo e Lucca, che si esaltano anche grazie al contributo dei meno giovani
Nasce il Palermo col biberon, quello dei baby boom arrivati nel mercato di gennaio quando tutti chiedevano rinforzi “sicuri” e di esperienza, e invece rivelatisi la benzina adatta per tornare a far correre il bolide rosanero. Andrea Silipo, 18 anni e 10 mesi, uno scudettino di categoria con la Roma under 17, il talento che Castagnini avrebbe voluto già in estate trovando però il no dei giallorossi e la scelta, altrettanto riuscita, di puntare sul pari età Mattia Felici; Lorenzo Lucca, che farà 20 anni a settembre, un profilo di cui nel settore giovanile si diceva un gran bene tanto da avere già sfiorato l'inserimento in rose importanti. Prima al Brescia, dove i 16 gol in 18 partite segnati con la Primavera, gli erano valsi l'anno scorso le attenzioni di Corini che lo convocò in prima squadra; poi al Torino, il suo club di appartenenza con cui quest'estate ha fatto il ritiro agli ordini di Walter Mazzarri.
Entrambi arrivati in punta di piedi, Lucca addirittura nelle ultime ore di mercato e del tutto inatteso perché il reparto offensivo sembrava già assemblato. Non avevano “nome” ma il Palermo credeva nelle loro qualità. Una mossa rivolta al futuro in particolare per Lucca, acquistato a titolo definitivo: il contratto fino a giugno è solo dovuto allo status di dilettante. Se le premesse sono quelle viste domenica, conferma e prolungamento da professionista sono da considerarsi scontate. E anche per Silipo, che nella Roma Primavera non trovava spazio, in caso di Serie C ci sono discrete speranze: il mancino che fa solo gol bellissimi è sotto contratto coi giallorossi fino al 2022, ma una esperienza di un altro anno in una piazza come Palermo potrebbe essere una soluzione gradita a tutti.
GLI ALTRI.
I ragazzini che hanno fatto svoltare il match col Biancavilla sono solo la punta di un iceberg che nel girone di ritorno ha visto una crescita esponenziale di altri golden boys. Su tutti Langella e Peretti, dopo che nell'andata si erano messi in evidenza Doda e Kraja, per non parlare dell'altro 2001 Felici, o di chi adesso è leggermente uscito dai radar come i palermitani Lucera e Ambro. Sarebbe però una forzatura “spaccare” il gruppo in due tronconi, parlando di apporto deficitario dei più esperti in questa fase:
Crivello ed Accardi ad esempio anche domenica hanno confermato la loro affidabilità, cambiando più ruoli nel corso del match (Accardi addirittura tre, esterno destro, poi sinistro, infine centrale con Crivello sulla fascia), e lo stesso Martin meno brillante che all'andata, ci metterà la faccia venendo giovedì in conferenza stampa.
RECORD SU RECORD.
I discorsi sulla qualità del gioco fanno sorridere e andrebbero semmai sostituiti con la considerazione che il Palermo pur soffrendo riesce sempre a trovare una chiave per venire a capo dei problemi che la singola partita riserva: lo ha fatto 19 volte su 24, un numero di vittorie elevatissimo. Con 10 giornate da disputare, Pergolizzi in materia ha superato Delio Rossi, fermatosi nel 2010 a 18, e raggiunto Caramanno che dominò la C2 1987/88. Nel dopoguerra, solo il Palermo delle promozioni in A 2004 e 2014 di Guidolin e Iachini ha vinto di più, rispettivamente 22 e 25 volte ma su campionati a 46 e 42 giornate contro le 34 attuali. Da domenica inoltre il Palermo, grazie alla sconfitta interna del Monza di Berlusconi e Galliani, è in assoluto la squadra che ha fatto più punti di tutto il calcio italiano: 60, come i brianzoli (e come la Reggina) che però hanno giocato 2 partite in più.