Ronaldinho agli arresti
L’ex stella di Milan e Barça fermato in Paraguay: aveva un passaporto falso
Non c’è nulla nell’aspetto di quest’uomo che suggerisca l’idea di truffa o ladrocinio, non certamente l’eccessiva dentatura da Bugs Bunny e nemmeno la ridicola posa con cui appare nelle foto, con il pollice e l’indice della mano a simulare un campanellino come se fosse sempre una festa, baila baila Dinho. Eppure Ronaldo de Assis Moreira noto alle cronache calcistiche e giudiziarie come Ronaldinho ha fatto tante di quelle cazzate in vita sua che non basterebbe una serie su Netflix. L’ultima è questa del passaporto taroccato, con cui girava in Paraguay. L’hanno arrestato insieme al fratello Roberto. Era in Paraguay per presentare la sua biografia - «Genius in life» - e per una causa umanitaria: doveva fare da testimonial ad un programma d’assistenza sanitaria gratuita per bambini. Il che non fa che rendere ancora più assurda questa storia.
COLPEVOLE. Ronaldinho è senza passaporto da un paio d’anni, quando gli venne sottratto per reati ambientali provocati nel lago Guaiba in Brasile: era colpevole di un abuso edilizio di 2 milioni di euro. L’ex asso di Psg, Barcellona e Milan; l’idolo del giovane Messi in blaugrana, uno dei più straordinari giocolieri nella storia del calcio ha smesso di giocare cinque anni fa. Del fuoriclasse ricordiamo i dribbling - imparati da ragazzino giocando con i cani - gli scatti, le finte, le magie; dell’uomo le fragilità di chi è cresciuto povero, la paura di guidare (non ha la patente), la tendenza ad ingozzarsi di dolci, la passione per le donne. La modella Alexandra Paressant anni fa rivelò che nel 2006, durante il Mondiale in Germania, nell’albergo del Brasile, lei e Dinho facevano l’amore anche per cinque ore di fila, poi lei tirava il fiato e lui giocava alla playstation: applausi. Di recente abbiamo saputo che - blindate nel lusso della sua villa di Rio - teneva due mogli (titolo: «Bigamo mucho»), una per il primo tempo e una per la ripresa. Beatriz Costa e Priscilla Coelho, questi i nomi delle ancelle che con il fantasista (è proprio il caso di dirlo) andavano d’amore e d’accordo finché lui s’è stancato di una ed è scoppiato il casino, con strascichi in tribunale.
RIDERE. Se la passa ancora benone, nonostante il Fisco brasiliano gli abbia confiscato 57 proprietà immobiliari e nonostante pochi mesi fa sia stato chiamato dal Parlamento brasiliano a rispondere a una truffa di marketing. A novembre il suo conto in banca era di 24,63 reais, meno di sei euro. Ma evidentemente i soldi li tiene sotto il materasso. Infatti gira il mondo a gettone, incide brani rap, suona i bonghi, sale e scende dalla giostra con una fanciulla ogni volta diversa. E ride, Dinho. Ride sempre, beato lui.