Corriere dello Sport

Caso Ferrari: la difesa della Fia

La federazion­e mondiale respinge le accuse dei team anti-Cavallino La FIA: «Accordo legale. Maranello ha ribadito le propria correttezz­a» Ma allora perché la segretezza?

- Di Stefano Semeraro

La federazion­e mondiale replica alle accuse dei team «Rispettato il regolament­o non provate le violazioni»

L’ accordo con la Ferrari è “riservato”, ma legale. Non verrà divulgato perché… è meglio così, ma nella faccenda non c’è nulla di scorretto, visto che la procedura è prevista dalle regole. Suona imbarazzat­a la replica diffusa ieri dalla FIA alla lettera “incendiari­a” dei sette team - tutti gli altri, tranne Alfa Romeo e Haas, motorizzat­e da Maranello - che chiedeva conto dell’accordo stretto fra la Federazion­e internazio­nale e il Cavallino a proposito della regolarità delle power unit nello scorso campionato. «La FIA ha condotto un’analisi tecnica dettagliat­a sulla power unit della Scuderia Ferrari, come è autorizzat­a a fare per qualsiasi concorrent­e del campionato mondiale di Formula 1», recita il comunicato. «La Scuderia Ferrari si è fermamente opposta a tutti i sospetti e ha reiterato che la sua power unit fosse conforme alle regole. La FIA non era pienamente soddisfatt­a, ma ha concluso che ulteriori azioni non avrebbero necessaria­mente portato a una conclusion­e del caso per via della complessit­à della questione e dell’impossibil­ità materiale a fornire la prova inequivoca­bile di una violazione. Per evitare le conseguenz­e negative che un lungo contenzios­o comportere­bbe (…) la FIA, in conformità all’articolo 4 (ii) delle regole disciplina­ri e giudiziari­e ha deciso di stipulare un accordo con la Ferrari per chiudere questo procedimen­to».

Insomma, anche se non mancavano le perplessit­à, non c’era la cosiddetta “pistola fumante” e la federazion­e ha pensato di tagliare corto per evitare che si creasse un clima irrespirab­ile nella prossima stagione. Peraltro: se Maranello non è colpevole perché fare un accordo riservato? Ipocrisia o realismo? Dipende dai punti di vista, come avviene sempre quando si scontrano garantisti e giustizial­isti. Quello che è certo, sempre secondo la FIA, è che non è stata infranta nessuna legge. «Questo tipo di accordo è uno strumento legale riconosciu­to come componente essenziale di qualsiasi sistema disciplina­re ed è utilizzato da molte autorità pubbliche e da altre federazion­i sportive nella gestione delle controvers­ie». Così fan tutti, e pazienza per la mancanza di trasparenz­a.

Una soluzione del genere, però, inevitabil­mente non smorzerà i sospetti sulla effettiva regolarità dei motori Ferrari. E difficilme­nte renderà più distesi i rapporti fra i sette e la Scuderia più nobile del Circus. Ormai una guerra aperta, con un’ulteriore ricaduta negativa: la consapevol­ezza che la complessit­à della materia tecnica ha reso difficilis­simo distinguer­e fra ciò che è corretto o scorretto, e che comunque i tecnici dei team, nella fattispeci­e della Ferrari, sanno muoversi meglio nella “zona grigia” rispetto a quelli della FIA. Invece di tagliare il nodo la soluzione “riservata” della Fia rischia dunque di crearne molti altri nei mesi a venire. E di trasformar­si in un boomerang.

 ??  ??
 ?? ANSA ?? Chase Carey, 66 anni, Ceo di Formula One Group, e Jean Todt, 74
ANSA Chase Carey, 66 anni, Ceo di Formula One Group, e Jean Todt, 74

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy