Corriere dello Sport

AGNELLI, UN CASO

«Ammiro molto l’Atalanta, ma è giusto che abbia avuto accesso al massimo torneo senza una storia a livello europeo? E che la Roma sia rimasta fuori pur avendo difeso per anni il ranking? Noi dobbiamo proteggere i nostri investimen­ti»

- Di Andrea Ramazzotti

La Super Champions, o se preferite una Champions con un numero importante di squadre qualificat­e in base al loro blasone e agli investimen­ti fatti, è sempre in cima ai pensieri di Andrea Agnelli. Ospite ieri a Londra di un convegno organizzat­o dal Financial Times, ha parlato del calcio che ha in mente senza nascondere la volontà di proteggere i grandi club esclusi dalla coppe europee in caso di stagione negativa (e qui ha citato l’esempio della Roma) a vantaggio di altri senza tradizione, ma reduci da un campionato importante (e qui ha nominato l’Atalanta). Un paragone che ha fatto parecchio discutere sui social e non solo. «Stiamo ragionando su come offrire a un maggior numero di società la possibilit­à di crescere e diventare grandi. Meglio cambiare prima di essere costretti a cambiare... Le stesse resistenze che sento oggi quando si parla della riforma della Champions le avevo registrate 25 anni fa, quando la vecchia Coppa dei Campioni ha assunto l'attuale format, ma questa non è un'operazione dei ricchi per i ricchi. Il nostro scopo è di offrire alle società medio-piccole una piattaform­a dove poter crescere economicam­ente e aumentare così i propri fatturati».

E qui ha parlato da presidente dell’Eca, dunque super partes, e non da italiano, riferendos­i all’Ajax, all'Atalanta e alla Roma. «Non credo sia giusto che quattro campionati (tra i quali la Serie A, ndr) possano contare di diritto su quattro formazioni nella fase a gironi della Champions, mentre altre nazioni come l'Olanda, il Belgio e la Polonia siano penalizzat­e dai preliminar­i estivi. Ne parleremo anche con le Leghe perché vogliamo che i campionati nazionali siano sempre importanti. Ho il massimo rispetto per quanto ha fatto lo scorso anno l'Atalanta, ma senza storia internazio­nale e con una grande prestazion­e sportiva in una singola stagione ha avuto accesso diretto alla massima competizio­ne europea per club. È giusto o no? E’ corretto o no? Penso per esempio alla Roma che invece non c’è, ma che ha contribuit­o parecchio nelle passate annate a difendere il ranking dell'Italia. Nel 2018-19 ha avuto una brutto rendimento ed è fuori! Con gravi ripercussi­oni economiche. Bisogna anche proteggere gli investimen­ti e i costi. L’Atalanta quindi avrà meno possibilit­à di giocare ad alti livelli se ci sarà una riforma? Non ho la risposta perché prima bisogna mettere in campo un processo trasparent­e per arrivare a questa decisione. Ci sono squadre che hanno fatto la semifinale di Champions League (riferiment­o all’Ajax del suo braccio destro all’Eca, Van der Sar, ndr) che hanno vinto il campionato o la coppa e che non guadagnano la qualificaz­ione solo per il ranking del loro Paese». Ieri sera nessuno dell'Atalanta ha rilasciato commenti ufficiali, ma è chiaro che l’esempio non è piaciuto.

A CENA CON ZHANG. Poi sul momento che sta vivendo l’Italia complice il Covid-19: «La salute pubblica è fondamenta­le e la nostra posizione è stata chiara fin da subito. Dovevamo essere sicuri che fosse la comunità scientific­a a dire cosa si può fare o no. Il ruolo delle autorità era di uscire con una corretta decisione, cosa che è avvenuta. Che impatto avrà sul calcio il Coronaviru­s? Gli effetti economici devono essere messi in secondo piano e so che Steven Zhang ha una posizione simile alla mia. Ho grande rispetto per lui: abbiamo discusso dell’epidemia un paio di settimane fa, quando è venuto a cena a casa mia. Non devono essere i club a decidere cosa va fatto o no: le autorità si sono espresse chiarament­e ed è nostra responsabi­lità ora seguire quello che ci hanno detto. L’economia sarà colpita profondame­nte: speriamo che la situazione sia contenuta e che si possa tornare alla normalità guardando al 2021 con ottimismo».©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Bisogna proteggere investimen­ti e costi ma dare alle altre maggiori possibilit­à»

«Penso alla Roma che non c’è, ma ha contribuit­o negli anni al ranking...»

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